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Capoterra, 10 agosto 2001

Pit, fino al 3 settembre si possono presentare progetti
Hanno priorità gli investimenti nel settore del  turismo, della formazione e della ricerca

Cercasi disperatamente imprenditori. Non è il titolo di un film ma è la proposta che le amministrazioni comunali della vasta area del sud ovest della Sardegna rivolgono alle imprese che intendono investire il dieci per cento del loro capitale nei Progetti integrati territoriali (Pit). Infatti, lo scopo dei finanziamenti europei è quello di utilizzare le risorse disponibili per lo sviluppo del territorio in senso naturalistico e ambientale, organizzazione degli insediamenti produttivi e sostegno del lavoro autonomo per la creazione di imprese, al fine di creare benessere e sviluppo occupazionale. Mercoledì pomeriggio il sindaco Tore Mattana e l’assessore alla programmazione Vittorio Cois hanno incontrato gli imprenditori locali e subito dopo è toccato al primo cittadino di Villa San Pietro, Claudio Uccheddu: “Sono arrivate richieste da parte dei privati soprattutto in campo turistico – ha detto Uccheddu – come un progetto di un albergo per la terza età e non solo, con annessa un' azienda specializzata in colture biologiche”. Ieri è stata la volta del secondo incontro tra la giunta di Capoterra e gli imprenditori e già si intravedono non pochi problemi perché le aziende raggiungano i loro obiettivi: “I Pit trovano risposta se si realizza il piano d’insediamento produttivo in località Sant’Angelo – lamenta Corrado Baire, vice presidente nazionale dei giovani imprenditori – possiamo progettare solo se abbiamo le aree dove poter realizzare. Il problema delle nostre imprese è la mancanza degli insediamenti produttivi perché fanno morire sul nascere ogni idea imprenditoriale”. Intanto l’architetto Nissardi, del Consorzio Ventuno, ha illustrato agli imprenditori presenti, il bando regionale e a quali settori bisogna dare priorità, come gli investimenti in campo turistico, nella formazione e nella ricerca: “In tutti i comuni interessai ai Pit è emersa la volontà di investire nella formazione – ha spiegato Nissardi – perché in passato è capitato che attività molto forti non sono riuscite a decollare per la mancanza delle risorse umane presenti nel territorio”. Fino al 3 settembre gli uffici comunali attendono le proposte e i relativi progetti degli imprenditori che intendono partecipare ai Programmi integrati territoriali.

 

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Dario Serra, corrispondente de "La Nuova Sardegna"

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