Solo du Clos D’Arthemone è diventato campione del mondo di lavoro. Un titolo che il cane maschio bretone francese di sette anni, di proprietà di Gustavo Zedda, 60 anni di Capoterra, ha conquistato sui terreni della Croazia dove si sono svolti i campionati mondiali da lavoro con selvaggina autoctona. Un evento per la cinofilia isolana. E’ la prima volta che un conduttore di cane da caccia sardo conquista un titolo mondiale in prove con pernici ed altri animali, sue prede, non immesse nel campo di gara.
E’ stata la squadra di quattro cani, fra cui anche il fedele amico di Zedda, a vincere in Croazia fra le razze continentali.
«Una grande, immensa emozione», ha confessato Gustavo Zedda, presidente regionale del Club Epagneul breton dal 1995, «abbiamo gareggiato su terreni aridi. In Croazia non piove da mesi. Campi molto simili a Quelli di Tuili dove abitualmente alleno il mio cane». Quasi una beffa del destino. Mentre Zedda con il suo bellissimo bretone scorrazzava in quelle secche zolle, il suo giardino a Capoterra veniva invaso dall’acqua. Una volta tornato a casa ha dovuto dedicare alcuni giorni a ripulire il cortile dal fango. Poi ha portato di nuovo in giro il suo cane, protagonista della grande impresa mondiale. Nella squadra con “Solo du Clos D’Arthemone” c’erano altri tre bretoni, uno di Vittorio Cosentino di Imperia, amatore come Zedda ed altri due cani di professionisti della cinofilia nazionale come Marco Selmi e Fabio Lasciarfari. «C’era un grande caldo, stavamo a maniche corte. Quei terreni erano pieni di lepri, grandi quasi come dei cani», ha concluso l’appassionato di Capoterra. Proprio la razza francese, torace a botte ed altezza pari alla lunghezza dell’animale, ha permesso a Zedda ed ai suoi compagni di vincere fra diciotto nazioni, davanti alla Croazia ed alla Cecoslovacchia.
Antonio Pintori
Dall’Unione Sarda del 10/11/08
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