CAPOTERRA, la proposta: azzerare tutto, anche il podio più alto. “Gli incarichi vanno a chi ha ottenuto voti”.
Il Pdc con 2800 preferenze, rivendica più poltrone.
Probabile rimpasto: all’Urbanistica Arrais e alle politiche Sociali Pinna.
Resta l’incognita Demuru, il più votato e chiede di essere rappresentato.
Corda, punta i piedi perché sia sostituito l’ingegner Concas, dirigente Lavori pubblici.
A rischio l’approvazione del Puc
Anche nell’ennesimo incontro del partito Democratico che si è tenuto ieri sera, sarebbe emersa la causa di tutti i mali.
Una sorta di errore all’origine della coalizione di Francesco Dessì.
In altre parole il più votata nel Pd, Efisio Demuru non ha ottenuto nulla e chi ha preso una manciata di voti, con l’ex sindaco Giorgio Marongiu siede nello scranno più alto dell’assemblea.
E da quanto sarebbe trapelato più di uno vorrebbe mettere in discussione la presidenza del Consiglio.
La proposta che sarebbe venuta fuori intende azzerare il tutto, anche il podio più alto. “I posti vanno a chi ha ottenuto voti”, questo è stato più volte ripetuto durante l’incontro.
Bocche cucite. Nessuno intende palare del vertice.
Ma da quanto è venuto fuori, Demuru, il più votato tra i Democratici e componente dell’assemblea nazionale che dopo tre anni di legislatura, intende riscuotere il premio del successo elettorale.
Guai a chiederglielo. Sull’argomento poltrone e assessori non vuole dire una parola.
Stessa linea vale per il capogruppo, Marco Zaccheddu.
Eppure più volte, magari anche ieri sera, ha fatto sentire la sua contrarietà: “Fuori i tecnici e dentro gli eletti”.
Indicando Nuccio Arrais all’Urbanistica e Veronica Pinna ai Servizi sociali ad occupare la poltrona vuota ormai lasciata vuota da quattro mesi da Walter Cocco.
L’attuale assessore Leopoldo Marrapese, primo dei non eletti nel Pd, potrebbe sedere tra i banchi del Consiglio.
Mentre cade la proposta di nominare titolare delle politiche sociali Giacomo Mallus perché se lasciasse l’assemblea sarebbe a rischio l’approvazione del Puc quando, chissà quando, avrà bisogno dei voti.
Possibili scenari, delicati. Il capo della compagine Dessì non sa da che parte iniziare a sbrogliare l’intricata matassa.
Un’operazione di alta diplomazia in cui rischia grosso. Rischia tutto.
Dovrà farlo con un occhio rivolto ai fragili equilibri magari azzerando il tutto e ritornare al giorno dopo l’elezione di tre anni fa e con l’altro occhio dovrà stare attento al Piano urbanistico, atteso e più volte promesso.
Importanti gli equilibri ma anche i numeri che garantiscono stabilità e consentano l’approvazione del Puc.
A rendere più complessa la situazione sono le varie interrogazioni, dentro e fuori la maggioranza.
Ad ogni Consiglio comunale c’è sempre qualche esponente che chiede notizie della poltrona vuota. Franco Magi del Psd’Az è ritornato più volte alla carica e non è mancato neppure il fuoco amico del capogruppo dei Socialisti, Christian Ruiu.
A versare benzina sul fuoco, ci pensa Silvano Corda della lista civica che sostiene il sindaco. Chiede a più riprese la sostituzione del dirigente ai Lavori pubblici, Enrico Concas.
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