A questa conferenza, la prima della tre in programma, si è voluto dare un titolo provocatorio allo scopo di verificare l’importanza che può avere il patrimonio naturalistico come elemento propulsivo dello sviluppo economico. Per molti, infatti, lo Stagno di Santa Gilla rappresenta semplicemente un’importante estensione di zona umida dove nidificano numerose specie di uccelli e tra questi i fenicotteri. Per altri (e non sono pochi) lo stagno rappresenta invece un intralcio allo sviluppo del territorio e questa loro convinzione la dimostrano dichiarandosi contrari ai vincoli che difendono l’ecosistema dagli assalti degli speculatori.
Poi ci sono quelli che condividono il principio che lo stagno possa essere efficacemente utilizzato economicamente pur senza una idonea programmazione complessiva: cioè ne vorrebbero lo sfruttamento senza curarsi della sua conservazione. Infine ci sono quelli che dello stagno ne hanno fatto una occasione di utilizzo per massicci investimenti pubblici con risultati risibili. L’Università della terza Età di Capoterra sensibile all’argomento, prendendo spunto da due interessanti pubblicazioni edite dalla Casa Editrice AM&D, ha ritenuto opportuno riprendere l’analisi di questo attuale tema. Sull’argomento, dopo una breve introduzione del coordinatore dott. Massimiliano Cabras, si sono alternati due conferenzieri: il Dott. Stefano Pira, docente di Storia Moderna e Storia Contemporanea presso la Università di Cagliari e autore del libro “ Storia del commercio del sale tra Mediterraneo e Atlantico” e la Prof.ssa Marinella Lorinczi, docente di linguistica romanza presso la predetta Università e autrice de “Il libro del fenicottero”. Con argomenti diversi i due relatori hanno evidenziato temi che sottolineano l’importanza del sito fin dai tempi più remoti; sito che è destinato a un graduale declino se non si interverrà per tempo per riportarlo ad utilizzi più sostenibili. Una notevole presenza di partecipanti ha seguito gli interventi che pur con tagli diversi hanno significativamente rappresentato l’importanza della laguna nel contesto naturalistico ed economico della comunità. Il giorno successivo, si è effettuata una visita guidata allo Stabilimento della Conti Vecchi dove oltre a conoscere, attraverso le spiegazioni di competenti guide, il processo di salinizzazione si è potuto ammirare l’incredibile spettacolo offerto dalla natura circostanze e dalla presenza di una moltitudine di uccelli e tra questi grandi quantità di fenicotteri rosa. Una realtà che conferma la necessità di difendere questo meraviglioso patrimonio naturale dall’inesorabile impoverimento dovuto a scelte di programmazione (?) economica. Gli insediamenti produttivi e delle relativa infrastrutture, la realizzazione di dubbie opere di bonifica, che hanno modificato il naturale ricambio tra stagno e mare e che hanno provocato alterazioni alla salinità e alla profondità della acque, gli scarichi civili ed industriali che attraverso i fiumi immissari hanno alterato la qualità delle acque, sono una continua minaccia all’esistenza di questo unico ecosistema. Occorre attuare quindi in tempi brevi un integrale progetto di salvaguardia e di sviluppo sostenibile della laguna sostenibile al fine di difenderla e di valorizzarla.
Dott. Massimiliano Cabras
• UTE’. “Luce sul tempo”, una conferenza sulla necropoli di Pill’ ‘e Matta di Quartucciu
• UTE’. Inquisizione, sessualità e matrimonio in Sardegna dal 1600 al 1700
• Ciclo conferenze Maggio-Giugno 2007
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