Affitti in nero, case in scarse condizioni igieniche e da ristrutturare date in affitto, e locali in subaffitto: ecco a cosa vanno incontro gli studenti pendolari. E il problema degli affitti pesa tutto sulle spalle degli interessati o dei genitori. Parte da qui l’idea di fare un’inchiesta rivolta agli studenti e alle studentesse fuori sede dell’ateneo cagliaritano che per poter studiare devono prendere una casa o una camera in affitto a Cagliari o nelle zone limitrofe. Dallo studio dei questionari fatti compilare agli universitari è emerso che non è affatto la mancanza di un contratto regolare a scoraggiare gli studenti nella ricerca di una abitazione. La causa principale è legata a motivi economici (66%), mentre per il 34,15% è più conveniente viaggiare che trovare una sistemazione in affitto. Per il 31,71% invece gli affitti sono troppo cari per uno studente, mentre fra il restante 33% circa c’è chi vi rinuncia per motivi personali (la quasi totalità), motivi di lavoro (solo quattro casi) o per la mancanza di un contratto regolare (un solo caso). L’indagine è stata condotta dagli universitari della Federazione della sinistra (FdS), dalla Fgci e da Unica 2.0 che nei mesi di aprile e maggio hanno provveduto a distribuire nelle facoltà, nelle mense e tramite on line un questionario di venti domande sugli affitti dei fuori sede. E ieri nell’aula magna della facoltà di Lettere e filosofia sono stati così presentati i risultati dell’indagine dal coordinatore del progetto Moreno Lai, con gli interventi di Matteo Quarantiello (rappresentante degli studenti in Cda), di Eugenio Inconi del sindacato Sunia, di Daniela Noli (presidente Ersu) e dei rapresentanti della Camera del Lavoro. Circa il 60% dichiara di aver trovato sistemazione tramite l’annuncio su un giornale e il 29,16% con il passaparola, uno studente su due di questa percentuale non ha alcun contratto di affitto. Inoltre ben il 20% degli studenti che hanno trovato casa grazie agli annunci sui giornali non riescono a ottenere un accordo che vada oltre il colloquio informale: questo significa che un annuncio su cinque sono fatti da persone che poi affittano la propria locazione illegalmente. Tra i mille studenti intervistati nessuno dichiara di aver trovato casa grazie alle istituzioni. Nella parte centrale dell’indagine emergono altri dati significativi: circa il 42% degli universitari ha un contratto irregolare o inesistente. Se invece si fa riferimento alla legge 431 in materia di agevolazioni negli affitti il dato si fa più preoccupante: ben il 92% degli studenti risulta senza un contratto regolare. Un altro dato interessante è la media di quanto si spende per l’affitto di una stanza singola: il prezzo medio per chi ha un contratto regolare è di 212 euro, quello per chi è in affitto in nero è di 202 euro. Inoltre e tenuto conto della media di stanze per abitazione e del prezzo medio si scopre che un affittuario percepisce mensilmente circa 790 per l’affitto di una abitazione.
Bettina Camedda