L’altro giorno l’Assessore ai Lavori Pubblici della RAS Carlo Mannoni parlando della “Messa in sicurezza” della S.S.195, che tutto salva, furoché l’incolumità degli automobilisti, ha affermato:
“i cittadini non hanno idea di quanto impegno e lavoro abbia arrecato questa strada. Cercare di mettere d’accordo decine di soggetti, ognuno portatore di interessi particolari, non è stata cosa facile… Ci stiamo lavorando da due anni…. Fra pochi giorni definiremo tutto… ho anche manifestato all’ANAS la necessità di modificare le rotonde e di eliminare le ringhiere nel tratto di strada di Capoterra, perché credo non siano conformi a normativa”.
Per questo dobbiamo fermare la dabbenaggine di chi, esaltando le qualità dei fabbri di Capoterra per le bellissime ringhiere poste, a soffocare la strada “rionale”, non si preoccupa della pericolosità, peraltro recentemente accentuata, di questi improvvidi e intempestivi lavori che tutto salvaguardano, fuorchè la sicurezza di coloro che vi transitano con un mezzo meccanico.
E’ inutile dire, fra poco si farà la nuova strada a scorrimento veloce…
Perché non si è fatto il contrario, cioè prima realizzare la nuova strada e poi “rendere rionale” la sulcitana.
Come si può pensare di “reggere” il massiccio e promisquo traffico che è al tempo stesso, leggero e pesante, pubblico, aziendale e privato, escursionisitico o turistico e di lavoro che quotidianamente si riversa su questa strada?
Come si può pensare di far transitare tanti mezzi in una striscia di asfalto che, almeno oggi, ricorda più le piste giocattolo che una moderna e funzionale arteria di vicendevole collegamento del Sud/Ovest della Sardegna con Cagliari.
Oggi pare che anche il Comune di Pula voglia imitare le infelici intuizioni del Sindaco di Capoterra, per rendere “rionale con invadenti ringhiere” anche il tratto di 195 che passa in prossimità del centro abitato. Sono più di due anni che la sulcitana è oggetto di lavori di vario genere e tipologia e, nonostante tutto, di sicurezza e di normale pecorrenza se ne vede sempre di meno! Per questo da oggi invitiamo tutti coloro che ritengono di essere stati lesi da questa situazione a presentare regolare denuncia, in carta semplice, alla autorità giudiziaria o alle forze dell’ordine.
In questo modo, forse, qualcuno capirà che la nostra sicurezza la nostra vita non hanno prezzo e che certe scelte, coloro che si dichiarano amministratori, devono essere in grado di saperle fare e guardare anche oltre …il proprio naso e che i morti di Pula sono come quelli di Capoterra di Cagliari, di Sarroch o di Villa San Pietro, morti, appunto, per una comune causa o letale concausa: La maledetta Strada statale 195.
Il 16 luglio organizzeremo un sit in di protesta presso il bar “Sottovento” località Su Loi dalle ore 8 alle ore 20.
La partecipazione è aperta a tutti (residenti, comitati, organizzazioni, forze politiche, sindacati e singoli cittadini).
Per il Comitato residenti e pendolari sulcitana
Roberto Copparoni
Presidente Associazione Amici di Sardegna