No, alla distruzione dei beni identitari della Sardegna come il forte realizzato nel 1942 a Capoterra, in località Guardia Longa”. Hanno chiesto le scorse settimane le associazioni culturali Assfort, Archeo.Mil, Sesamo, Aloe Felice, Ambiente Sardegna e Sardegna Sotterranea, firmataria, quest’ultima, di una istanza spedita al ministero per i Beni e le Attività culturali.
I funzionari della Soprintendenza si sono mossi, avrebbero già contatto la ditta impegnata nei lavori per la realizzazione di un tratto della nuova quattro corsie e che, nei giorni scorsi, ha recintato il fortilizio bellico, vero simbolo identitario di Capoterra, importante preesistenza della storia miliare della Sardegna meno conosciuta.
Quindi, il ministero per i Beni culturali ha risposto all’istanza delle Associazioni culturali e ambientaliste che hanno chiesto la tutela de “la finta mola”, il fortino risalente alla seconda guerra mondiale situato in località Sa Guardia Longa.
Da tempo infatti, lo storico manufatto è stato recintato e inserito nell’area del cantiere intento nella realizzazione ella nuova strada Statale 128.
“Il fortino rientra tra i beni culturali tutelati dalla legge e non possono essere distrutti, deteriorati o danneggiati”.
Questa la risposta della Soprintendenza ai quesiti formulati dalle associazioni, primo firmatario Marcello Polastri, autore di pubblicazioni sui beni culturali della Sardegna, che ha presentato l’istanza in sinergia con le cinque associazioni culturali…
Continua a leggere l’articolo completo su www.hinterlandcagliari.it