Sarroch, presentati in Commissione ambiente gli obiettivi raggiunti nel 2013. Questo è il risultato degli investimenti per la sicurezza e ambiente. Ma resta ancora lavoro da fare: attenuare rumore ed odori.
La qualità dell’aria, acqua e terra migliora.
L’anidride solforosa immessa nell’area è diminuita del 40 per cento così anche l’azoto è le polveri sottili cioè di idrocarburi volatili.
Quanto alle PM10, a conferma dei dati monitorati nell’ambito dell’Aia, sono state messe a confronto le condizioni rilevate delle centraline di Sarroch con quelle registrate in varie zone del cagliaritano.
Le centraline Arpas di Sarroch hanno registrato solo 4 superamenti orari tra gennaio e settembre scorso, ben al di sotto di quanto registrato da altre centraline installate in zone urbane.
Nessun superamento del valore massimo mensile (limite 5 µg/m3 di media annuale) è stato registrato rispetto ai livelli di benzene.
Ma resta ancora lavoro da fare.
Tra gli obiettivi principali ci sono la riduzione del rumore e del disturbo olfattivo.
E’ già stato avviato il monitoraggio semestrale, come prescritto dall’Aia, con lo scopo di individuare le specie chimiche responsabili del disturbo olfattivo nelle sorgenti di emissioni della raffineria.
“L’obiettivo iniziale, per il periodo 2012-2014, puntava alla riduzione del 30 per cento delle emissioni di anidride solforosa, ma grazie all’entrata in funzione dell’impianto TGTU (Tail Gas Treatment Unit) un’unità per il trattamento dei gas di coda e recupero dello zolfo che consente l’aumento del rendimento di conversione dell’intero impianto, del 2009 e al progetto di recupero energetico, si sono registrati picchi di riduzione del 44 per cento. Recupero energetico e consumo di olio combustibile.
Sempre rispetto al 2009, anno di rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale, (Aia) sono diminuite le emissioni dirette rilasciate da uno dei quattro impianti di conversione, che nel 2012 ha visto calare il consumo di olio combustibile di circa 23.000 t/a, pari all’11%. In totale, la quota di risparmio di olio, in tutti gli impianti, arriva al 32%.
Questo è stato reso possibile dal recupero del calore sottratto alla dispersione in ambiente e reinserito nel processo di lavorazione”.
È quanto hanno esposto questo pomeriggio nel “Rapporto Ambiente, Salute e Sicurezza 2012”, Ignazio Piras e Antonello Cogoni, due esperti della sicurezza e ambiente del Gruppo Saras alla commissione Ambiente del Comune di Sarroch.
Nel 2009 il ministero dell’Ambiente ha rilasciato alla Raffineria l’Autorizzazione integrata ambientale,(Aia) decreto autorizzativo per l’esercizio dell’impianto emanato in virtù della normativa europea sulla prevenzione e riduzione integrata dell’inquinamento.
Contiene tutte le disposizioni sui limiti di emissioni e le prescrizioni che lo stabilimento Sarlux del Gruppo Saras rispetta, restando, come impone l’Aia, al di sotto delle soglie di legge.
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