Aveva suscitato molto sconcerto misto a rabbia, la decapitazione della statua di Sant’Ignazio in piazza Chiesa a opera dei vandali. I fracassoni della notte che di tanto in tanto ne combinano una nuova. Era il 1994 quando lo scultore capoterrese Gianni Marongiu la diede al paese. Nei giorni scorsi, lo scultore l’ha rimessa al suo posto dopo un lungo e delicato intervento di sistemazione. Ha lavorato a lungo con estrema precisione e materiali particolari per non far notare lo sfregio. E meno male che la testa è stata lasciata lì poco distante, altrimenti la sistemazione sarebbe stata molto più complessa. Ora è nuovamente al suo posto e tutti si augurano che un sacrilegio simile non si ripeta mai più. Chiunque passa davanti a piazza Chiesa si ferma e tocca la statua del Santo cappuccino recitando preghiere e implorando la grazia per quei ragazzi fin troppo vivaci che commettono atti vandalici, persino contro le statue dei santi. All’indomani della decapitazione della statua di Sant’Ignazio il sindaco Francesco Dessì aveva detto: “Estenderemo le telecamere anche alla piazza Chiesa e agli oratori. Non abbiamo altri percorsi da seguire. Abbiamo messo in sicurezza il territorio con oltre 150 telecamere distribuite nel vasto territorio che va da Casa Spadaccino alla Comunità montana. Abbiamo la videosorveglianza nel cimitero, nelle scuole, nel parco giochi. A breve le installeremo in piazza chiesa e negli oratori di via Vittorio Emanuele e di via Kennedy. Cercheremo di attenuare il disagio giovanile con interventi che l’Amministrazione con l’assessore ai servizi sociali porteremo avanti. Apposta i fondi delle povertà estreme le abbiamo indirizzate alle Scuole con percorsi specifici sulle regole e la civile convivenza”. E il parroco don Alessandro Zucca: “Su questi drammi, ci sarebbe da scrivere un libro Ma non trovo le frasi che esprimano il mio attuale stato d’animo. Con il sindaco ci siamo sentiti e troveremo la soluzione a tanto disagio giovanile”. Addolorato anche lo scultore Marongiu, che 20 anni fa regalò le sue creazioni al paese, anche l’aquila all’ingresso della Comunità montana è una sua opera. L’Amministrazione comunale, dichiara tolleranza zero ai teppistelli che sfasciano le telecamere o vengono registrati mentre compiono atti vandalici. D’ora in poi non saranno solo avvisati i genitori con la conseguente paternale. No. Ci saranno conseguenze ben più gravi per coloro che distruggono i beni della collettività.
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