I sindaci dei comuni che si affacciano nella laguna hanno scritto all’ente Parco di Molentargius per chiedere un’unica gestione delle due lagune.
Piscedda: lo stagno gestito dalla buona volontà dell’Ufficio intercomunale nato con il progetto Life con i quattro Comuni, ma non va da nessuna parte. Con il passaggio al Parco di Molentargius possiamo rilanciare la vitalità economica della laguna.
I sindaci di Cagliari, Assemini, Elmas e Capoterra, ieri si sono riuniti nell’Ufficio intercomunale per la gestione di Santa Gilla, hanno preso carta e penna e hanno scritto all’ente del Parco di Molentargius per chiedere una gestione comune delle due lagune.
“Chiediamo, ancora una volta che il vasto ecosistema abbia un grande rilancio – precisa il sindaco di Elmas Valter Piscedda – la soluzione potrebbe arrivare da un’unica gestione delle due lagune.
Si tratterebbe di una strategia per superare l’impasse e valorizzare le risorse lagunari. Dove regna il caos con i pescatori abusivi che strappano il pane di bocca a quelli regolari, baracche in eternit.
Al momento non possono far altro che star a guardare perché quell’area non è di nostra competenza, ma del Demanio e della Regione.
Con il passaggio al Parco di Molentargius possiamo rilanciare la vitalità economica di Santa Gilla. Su questo punto non molleremo la presa”.
Progetti da tempo nelle intenzioni delle amministrazioni comunali. Ora attendono solo la delibera, cioè la volontà politica.
A tutt’oggi, l’ufficio intercomunale resta chiuso perché non ha nessuna competenza. È suolo demaniale e i controlli sono in mano al Corpo forestale.
Ancora una volta, ieri i primi cittadini si sono seduti intorno ad un tavolo per rianimare il malato terminale.
Rischia l’asfissia e non dà sviluppo occupazionale. Senza toccare, ancora una volta l’argomento inquinamento tra rifiuti e casupole in eternit.
La laguna ha grandi potenzialità produttive, è stato più volte sbandierato da più parti, non solo per i pescatori ma sportive, turistiche e ricettive.
Lo specchio d’acqua si presta a diversi sport come per esempio quello delle canoe e di barca a vela latina.
La realizzazione di punti vendita del pescato e strutture ricettive di ristoranti che valorizzino la laguna.
Ma continua ad essere una babele di cooperative dei pescatori che litigano tra loro, come gli arsellai e i cozzai.
Si aggiunge, poi l’abusivismo, non solo nello specchio dell’acqua, ma anche nel bagnasciuga con baracche fatte di lamiere e in eternit.
Santa Gilla potrebbe dar lavoro sino a 430 persone tra pescatori e tecnici, per tutelare l’ambiente e le risorse ittiche perché finalmente, si possa parlare anche in Sardegna di Economia Ittica alla pari delle altre regioni del nostro Paese.
È la proposta innovativa del Consorzio Biotecnomares per lo sviluppo della pesca ed acquicoltura in Sardegna ma in particolare in laguna…
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