Centocinquant’anni di vita mineraria sono una memoria che resta ancora viva in quelle aree della Sardegna – il Sulcis, l’Iglesiente, il Guspinese – dove l’industria estrattiva ha inciso maggiormente nel corso della sua attività determinando profondi mutamenti nella vita sociale ed estese trasformazioni del territorio. E’ stata un’epopea che ha visto la classe operaia nascere e prendere coscienza di sé nell’alternarsi di periodi di prosperità e di crisi profonde che sotto certi versi hanno anticipato gli attuali difficili momenti.
Di quegli anni ci parla Salvatore Sardu attraverso tre filmati: “Addì 11 maggio”, “Buggerru, dove nacque la speranza” e “Carbonia, una città che resiste” che verranno presentati sabato 1 giugno alle 18 nella Biblioteca di Poggio dei Pini, a Capoterra. Le immagini verranno intervallate da brevi letture di due romanzi di Salvatore Sardu ambientati nel mondo delle miniere: “Gente senza storia” e “Il sale in tasca”.
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