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Introduzione
La storia che vi vogliamo raccontare è quella della nostra laguna nata ai tempi dei Fenici e rimasta intatta nella sua straordinaria bellezza sino ai giorni d'oggi. La prima attività economica di Cagliari è stata sicuramente quella della produzione di sale. Della saline di Santa Gilla si inizia a parlare intorno all'anno mille. Nella zona dell' allora Santa Igia, vi era la sede del Giudicato di Cagliari che fu raso al suolo dai Pisani nel 1257, a scapito dei Genovesi che tentarono inutilmente la difesa della città. L'uso di navicelle di bassa portata favorì l'insorgere a Cagliari un'approdo chiamato Portu Salis (il porto del sale). L'interesse per il sale riprende vigore nel secolo scorso.Agli inizi del 900 arrivo a Santa Gilla l'ing. Luigi Conti Vecchi che si trovò davanti una plaga malarica e degradata quale era la nostra laguna in quel periodo; decise quindi di proporne la bonifica, in un clima di diffidenza, progettando gia allora di far diventare lo stagno una grande azienda. La salina nacque negli anni '20 per cercare di governare le acque del Rio Mannu e del Rio Cixerri che durante il periodo delle pioggie straripavano e allagando diventavano fonti di malaria. Il progetto dell' ing. Conti Vecchi comprendeva la divisione dello stagno in tre parti: ad ovest quello di Santa Gilla, al centro la salina Contivecchi e a est lo stagno di Capoterra; tuttora la divisione si presenta invariata. La prima produzione di sale iniziò nel 1927 e attualmente se ne producono 380 mila tonnellate l'anno. La nostra salina è seconda a livello nazionale e inoltre è l'unica in Italia in cui tutte le acque (30 milioni di metri cubi) sono lavorate al proprio interno. La salina ora è di proprietà dell'ENI (Ente Nazionale Idrocarburi) che si occupa soprattutto di rispettare la flora e la fauna e di mantenerne intatta la bellezza naturale. Nella salina si posso ammirare numerose specie animali, in prevalenza volatili molto rari per razza e bellezza; tra i più importanti ricordiamo: i fenicotteri rosa (nel 2006 hanno nidificato dando alla luce sette mila pulli), i gabbiani reali, gli aironi, le gazzette, le spatole e le rarissime volpoche. A pochi passi dalla salina si possono ancora ammirare le vecchie abitazioni che erano attive sino agli anni '50. Oltre alle abitazioni prima vi erano anche il palazzo della direzione, il mercato, la scuola, la chiesa, e l'importantissimo Porto San Pietro di cui ammiriamo i resti; tutto questo formava il meraviglioso "Villaggio del sale".