Sig. Pala, lei non sa di cosa parla. Le sfugge il fatto che, la mattina del 22 novembre, è precipitata dalla montagna una valanga d’acqua, si parla di 4 milioni di metri cubi. Le sfugge che prima di colpire le zone abitate alla foce del Rio San Girolamo, edificate in modo criminale da politici senza scrupoli, l’acqua ha travolto strade, ponti danneggiato case anche a Poggio. Non abito a Poggio dei Pini, ciononostante ho voluto vedere con i miei occhi la strada percorsa dall’acqua. Lo faccia anche lei e scoprirà che i primi danni sono stati fatti nella zona dell’Idrocontrol e a quote ancora più alte, scoprirà che la zona sportiva di Poggio non esiste più, cancellata da 2 metri di fango, di massi e detriti. Quello che è accaduto è la semplice conseguenza della follia umana, della sua avidità. La diga ha rallentato la furia dell’acqua. Si è chiesto cosa sarebbe accaduto se questa non ci fosse stata? Aggungo che, ed è triste ricordarlo in questa circostanza, molti abitanti di Poggio, assieme ai militari e tantissimi volontari, nelle ore immediatamente successive al disastro, si preoccupavano esclusivamente della ricerca dei due poveri sventurati dispersi, altro che anatre! Nessuno di noi avrebbe certo immaginato che, con il defluire delle acque e la faticosa rimozione del fango, ne sarebbe arrivato altro, quello che lei ora sparge a piene mani offendendo tutta la comunità.
Gianleonardo Corda
Cittadino di Capoterra