Sono passati tre mesi, da quando è stato annunciato l’inizio dei lavori nella scuola materna di Rio San Girolamo. Ma il cantiere è ancora chiuso. I lavori del campo sportivo, nella parte alta di viale Europa, a Pranu e Mesu, vanno avanti ma a pochi metri è tutto chiuso.
L’impresa, che ha vinto l’appalto di 720 mila euro, fondi regionali a cui vanno aggiunti altri 230 mila di risorse comunali, l’ha dato in subappalto. Ma le ruspe non accendono i motori. I ritardi di aprile erano dovute alle le lunghe piogge invernali che avevano impedito che si potesse procedere agli scavi dei terreni. Nonostante le piogge non vengano giù da un bel pezzo, di operai ed escavatori non se ne vedono.
“Siamo in attesa di alcuni documenti dell’impresa subappaltatrice che pare non siano ancora arrivati negli uffici comunali – rassicura l’assessore ai Lavori pubblici, Armando Farigu – comunque, dalle verifiche fatte stamattina, dovrebbe essere tutto apposto. Fra non molto i lavori partiranno”.
Le proteste non cessano per i tre mesi di ritardo. Superato l’ultimo scoglio delle autorizzazioni da parte dell’assessorato regionale per la Tutela del Paesaggio si prevedeva di partire subito, a fine aprile. Invece, se tutto va bene l’inizio sarà fra qualche giorno.
L’alluvione del 22 ottobre 2008 aveva spazzato via la scuola materna di Rio San Gerolamo, fortunatamente la campanella non era ancora suonata e i bimbi non erano dentro. Per non ripetere gli errori del passato, l’allora Assessore ai Lavori pubblici Efisio Demuru, nel 2010 chiese la convocazione della Conferenza dei servizi. Passo fondamentale per ottenere tutti i pareri sovracomunali necessari a certificare la sicurezza idrogeologica dell’area, parte alta di viale Europa, in modo da garantire la sicurezza della scuola e la serenità di insegnati, genitori e dei bambini.
Il progetto dell’architetto Lai e del professor Ramon è stato elaborato a misura dei bambini. Quindi una struttura sicura e a fianco sta per essere ultimato l’impianto sportivo. La vecchia scuola distrutta dalla furia dell’acqua e attualmente in stato di abbandono, sarà demolita per lasciar spazio alla costruzione di un canale largo 50 metri con ampi argini.
I residenti attendono con ansia questi interventi anche per dimenticare una brutta storia che ancora oggi, a distanza di anni, impedisce loro di dormire sonni tranquilli.
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