Capoterra, ennesimo incursione dei fracassoni della notte, stavolta è toccato alla fioriera del Centro storico.
Ennesimo raid teppistico.
Stavolta, i fracassoni della notte, hanno rotto una fioriera di Corso Gramsci. E’ stato perso il conto, invece di tutte le volte che strappano i fiori.
L’hanno rovesciata e cadendo è andata in mille pezzi.
Sicuramente si è trattato di un gruppetto, perché solo uno non sarebbe riuscito a buttar giù il pesante vaso bianco.
Sul posto i vigili urbani, che hanno anche regolato il traffico, mentre gli operai liberavano la strada dal terriccio e dai numerosi pezzi di cemento sparsi un po’ dovunque.
La prima settimana di ottobre, approfittando nel momento in cui la ronda di guardia era da un’altra parte e hanno scassinato il chiosco Algida per rubare gelati e bevande al Parco Urbano. Il quel caso le telecamere di sorveglianza hanno ripreso i ladri. Individuati. “Sono tre ragazzini che frequentano il parco e vogliono dimostrare di essere grandi e forti – aveva detto in quell’occasione il presidente di Capoterra 2000 , Mariano Marras – non voglio la loro punizione ma il riscatto, per questo non ho sporto denuncia, ma ho riservato loro una punizione perché li convinca del loro grave gesto”.
Quindi tre minorenni che bivaccano la notte tra il parco e il cimitero.
Alcune volte, per attenuare la noia suonano i bonghi, tra le proteste dei residenti del quartiere Mangioi.
Da aggiungere, l’estate scorsa, la distruzione della scritta “Capoterra” nelle rotonde all’ingresso del paese e in piazza chiesa la testa mozzata alla statua di Sant’Ignazio scolpita dall’artista Gianni Marongiu.
L’entrata e l’uscita dagli alunni dalle scuole medie è sorvegliata a vista dalla polizia locale, proprio per prevenire e contrastare i casi di bullismo.
Ritorna alla ribalta la questione sicurezza di un vasto territorio spesso lasciato in mano ai teppistelli che per noia distruggono e rubano in oratorio, danno calci agli specchietti delle auto in sosta e pisciano nelle vetrine delle pizzerie. Tanto per citare i fatti di cronaca scritti più volte.
Guai a rimproverarli perché son botte da orbi, tanto da finire al pronto soccorso.
Per contrastare gli atti vandalici, il sindaco Francesco Dessì, in piena estate aveva evitato la vendita degli alcolici. Ordinanza ridimensionata i giorni successivi, in seguito alle proteste dei baristi e gestori dei locali.
E ancora, telecamere un po’ dovunque, proprio per scoraggiare le incursioni notturne.
Evidentemente non basta.
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