CAPOTERRA, l’assessore Marrapese: è nostra intenzione incrementare le aree destinate alla vendita. C’è uno studio di pianificazione commerciale. Le osservazioni sono state quasi tutte analizzate. A breve spetterà alla parte politica dare l’ok e ci sono i presupposti.
Corda: non se ne parla proprio di un grande o piccolo centro commerciale alle porte di Capoterra e le zone C non devono essere in mano a pochi. Altrimenti sarò costretto a portare la gente in piazza.
Demuru (Pd): punta il dito sulla Cosmin: quell’area industriale è dismessa e dovremo ascoltare i proprietari che cosa intendono fare. Dovremo coinvolgere imprese e cittadini, solo così si crea sviluppo.
Mallus (Pd): uno dei due centri commerciali previsti nel Puc sarà realizzato. Come l’albergo e il supermarket a Sant’Angelo.
L’assessore Piga: ok al centro commerciale a Rio San Gerolamo e sviluppare un turismo ambientale con campi per il bird watching con il trekking, cicloturismo, equitazione e gli itinerari all’aria aperta.
Ancora una riunione di maggioranza per discutere le osservazioni sul Puc.
Tanti, troppi assenti e un numero esiguo di presenti.
La discussione è sempre la stessa: ridurre e sistemare le poche zone C, cioè le lottizzazioni rimaste e se tirar su oppure no, il centro commerciale all’ingresso del paese, nell’ex cantina sociale.
Da quelle parti resterebbero non più di 2500 metri quadrati per il supermarket.
Argomenti cruciali che fa salire la tensioni nella coalizione di Francesco Dessì e fa rimandare alla prossima seduta la discussione.
Le note dolenti.
Correnti contrapposte e vedute diverse sullo sviluppo urbanistico del territorio, fa impantanare il Piano.
Per quanto riguarda il piccolo centro commerciale all’ingresso del paese, pare che trovi pochi consensi, invece ci sarebbero più proposte per costruirlo a Rio San Gerolamo, dove i servizi non sono sufficienti.
Intanto, i tecnici hanno portato avanti uno studio di pianificazione commerciale proprio per comprendere le reali esigenze degli abitanti.
“Non sottovaluteremo la questione. È nostra intenzione incrementare le aree destinate alla vendita”, chiarisce l’assessore all’Urbanistica Leopoldo Marrapese.
“Non se ne parla proprio di un grande o piccolo centro commerciale alle porte di Capoterra – chiarisce Silvano Corda della lista civica che sostiene il sindaco – dobbiamo tutelare l’economia esistente e sviluppare il territorio in senso turistico e con i servizi”.
Dello stesso avviso è anche l’assessore al Turismo Beniamino Piga: “Certo dovremo oltre dire stop ad altro cemento realizzare un centro commerciali con i servizi nella lottizzazione come ad esempio a Rio San Gerolamo”
Efisio Demuru (Pd) punta il dito sulla Cosmin e il biglietto da visita all’ingresso del paese: “Ormai quell’area industriale è pressoché dismessa e dovremo ascoltare i proprietari che cosa intendono fare. Dovremo coinvolgere imprese e cittadini, solo così si crea sviluppo.
Il piano urbanistico è uno strumento dinamico e flessibile per programmare il territorio, lo sviluppo economico e la qualità della vita di comunità.
All’adozione sono seguite centinaia di osservazioni e le prescrizioni regionali sul dimensionamento, da ridurre, nelle superfici edificabili obbligano il Consiglio a fare delle scelta politiche, non possiamo affidare alla semplice geometria la riduzione e la localizzazione delle superfici da utilizzare per l’urbano e per i servizi, dobbiamo tenere conto dei rischi idrogeologici e di dove realmente possiamo creare economia duratura per i capoterresi.
Non ci sono scelte scolpite nella pietra, gli indirizzi urbanistici sono stati giusti ma sono passati oramai più di dieci anni e dobbiamo attualizzarli, affrontando con prudenza l’approvazione definitiva, dobbiamo ragionare nel fare l’interesse di Capoterra e del suo futuro.
Valorizzando la qualità della vita e la bellezza dell’ambiente:montagna, zona lagunare e della costa”, conclude Demuru.
Altro argomento spinoso da affrontare sono le lottizzazioni, quel poco che resta, secondo le indicazioni date dagli uffici regionali.
Al momento si sa che i 400 ettari destinati al residenziali e turistiche, del Piano di fabbricazione del 1969 ritorneranno agricole. Precisamente ne rimarranno solo 45. Solo nella zona di Poggio dei Pini saranno ne tagliati 300 ettari.
Sempre in questa lottizzazione su 450 abitanti previsti è già tanto se arriveranno 200.
La sforbiciata è imposta dal Piano paesaggistico regionale. Cancellate tutte le zone C3 fuori dal centro abitato per ben 250 ettari.
Eliminate le zone turistiche di Baccalamanza.
Cancellate le zone turistiche fuori dal centro abitato.
Tagliate le zone G e D nella Coop mille.
Tanto per uscire dalle lettere dell’alfabeto dal Puc, in discussione, sono state eliminate le lottizzazioni, il turistico alberghiero e quello residenziale.
Ma il residenziale, Demuru lo vedrebbe bene dove c’è l’attuale Cosmin.
“È indispensabile che nelle zone periferiche resti un luogo sereno, immerso nel verde, impatto ambientale quasi zero per far dimenticare al turista lo stress della città.
Oggi questo ci chiedono.
Per questo occorrerà sviluppare il centro storico e realizzare le lottizzazione intorno al paese, ma non a macchia di leopardo”, chiarisce Piga, il titolare del Turismo.
Della stessa idea anche Giacomo Mallus (Pd): “Stiamo lavorando per ridurre le aree residenziali e gli insediamenti abitativi stabiliti negli anni ’60 che avrebbero distrutto le nostre colline sino a S’enna de sa Craba.
Certo poi dei due centri commerciali previsti nel Piano almeno uno sarà realizzato.
Come d’altronde stiamo ragionando per l’albergo e il supermarket che saranno costruiti a Sant’Angelo a due passi dove attualmente c’è il cantiere della 195”.
Tutta musica stonata che Corda, e lui come Dj di musica se ne intende, non quella non la vuole proprio sentire: “Le lottizzazioni al di là di via Borsellino, lungo la Provinciale non saranno concentrate in mano a pochi.
Mentre chi possiede mille metri di terra non ottiene nulla.
Insomma, c’è da riscrivere l’economia del territorio e creare equilibri. Riportiamo un po’ giustizia sociale – ha ribadito – se così non sarà porterò la gente in piazza”.
A buttare acqua sul fuoco ci pensa l’assessore Marrapese: “L’iter amministrativo è a buon punto.
Le osservazioni sono state quasi tutte analizzate. A breve spetterà alla parte politica dare l’ok e ci sono i presupposti”.
Lo strumento urbanistico è stato adottato da troppo tempo.
Dovrà approdare in Aula, quando la coalizione deciderà le linee da approvare e soprattutto quando troverà l’accordo.
Potranno sollevare la mano 7 consiglieri su 20.
Dessì, capo della compagine dovrà fare i conti con Silvano Corda, Marco Zaccheddu, Giacomo Mallus, Efisio Demuru, Giuseppe Cabiddu, Fabrizio Cau e Christian Ruiu.
Guarda a caso tutti in squadra.
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