Avendo appreso, tramite nostri concittadini che, l’Unione Sarda, nell’articolo concernente la decisione dell’Amministrazione Capoterrese di traghettare armi e bagagli idrico-fognari ad Abbanoa, informa che ben 14 consiglieri, nella seduta straordinaria del 05.11.2008 hanno votato a favore e uno si è astenuto e considerato che, sull’identità dell’astenuto sono state sciolte le briglie alla fantasia, ritengo doveroso, in nome e per conto di quella trasparenza ammnistrativa in cui credo e per quanto possibile, a livello personale, cerco di porre in atto, ma, soprattutto, per una diretta e doverosa assunzione di responsabilità, precisarVi che l’astenuto di cui si tratta è il consigliere Franco Bayre, ovvero chi Vi scrive.
La mia astensione è diretta conseguenza delle motivazioni che, ancora una volta a chiare lettere, ho esternato al Signor Sindaco, ai Signori Assessori, ai colleghi consiglieri presenti nella seduta di cui trattasi.
Motivazioni che ritengo, per dovere istituzionale, debbano essere note anche, anzi soprattutto, ai nostri concittadini.
In primis ho trovato immotivata l’urgenza di aderire tout-court ad Abbanoa senza analizzare in modo ponderato i pro e i contro che potrebbero conseguire a tale adesione.
Se per un verso, come asserito dal Signor Sindaco, l’evento alluvionale ha messo a carte quarantotto vuoi la struttura idrica che quella fognaria, squassandole entrambe irrimediabilmente e con costi di ripristino assurdi ed insopportabili per la nostra comunità, per altro verso, il Commissario Straordinario, ovvero il governatore Soru, delegato da Bertolaso a farsi carico della risoluzione di tutte le emergenze derivanti dal cataclisma meteorologico, (ivi comprese quelle idrico fognarie), stando agli atti e ai fatti, si era già prodigato dando un incarico, pro tempore, alla stessa Abbanoa per sopperire con immediatezza alla emergenza idrica e a quant’altro.
Pertanto il traghettamento definitivo ad Abbanoa, invero reso ineludibile dalla legge Galli con la normativa sull’autorità d’ambito, poteva e, a parer mio, doveva essere affrontato, seppur a breve, solo dopo un attento e meticoloso dibattito di valutazione tra le forze politiche consiliari, per addivenire, successivamente, ad un confronto contrattuale di adesione con la stessa Abbanoa S.p.A.
E’ innegabile che il pandemonio metereologico del 22 ottobre, mettendo in ginocchio la nostra comunità capoterrese ci ha costretti a sopportare una situazione di estremo disagio.
Ma potrebbe essere altrettanto innegabile, come recita un vecchio adagio, che “non tutti i mali vengono per nuocere” e pertanto i nostri “mali alluvionali”, con la necessaria calma e ponderatezza, potevano anzi necessariamente dovevano collocarci in una situazione di “privilegio” (della quale, di certo, avremmo voluto far a meno) per affrontare la nostra resa ad Abbanoa.
Infatti, forti del sostegno dello stesso presidente-commissario Soru (il cui comportamento, nella fattispecie alluvionale, dallo stesso signor Sindaco è stato definito encomiabile) avremmo potuto pretendere, a buon diritto e in virtù dello stato calamitoso, vuoi cospicue riduzioni sulle tariffe per almeno un triennio, vuoi tutta una serie di altrettanto doverose “agevolazioni” sia sul piano qualitativo del servizio che su quello logistico.
Quindi, in razionale successione: ponderare, trattare, ottenere,firmare.
Recita un saggio proverbio popolare: “ musica pagàda fait sonu malu”. Vero.
Nel nostro caso, – tenuto conto della vitale e fondamentale importanza della struttura idrico-fognaria per una comunità – il passaggio ad Abbanoa (seppur, come evidenziato, atto dovuto), a mio modesto parere, lo si sarebbe potuto o, meglio, dovuto affrontare con la mente sgombra dalle tensioni e pressioni alluvionali, con la naturale decantazione del surmenage psico-fisico prodotto da tale emergenza, ma soprattutto, prendendosi tutto il tempo necessario per evitare successivi rimpianti, postumi esorbitanti salassi tariffari, immediate e frettolose decisioni, foriere di soluzioni di non ritorno e malcontento generale, nel medio e lungo termine.
A meno che, come peraltro da me affermato in Consiglio Comunale, non si sia ritenuto migliore, perché più spiccio, scaricare su terze entità quelle che erano, sono e dovranno essere, sempre e comunque, precise e doverose responsabilità di coloro che amministrano nella buona e, soprattutto, nella cattiva sorte.
In conclusione: queste sono le motivazioni che mi hanno determinato all’astensione.
Fiducioso che questo mio intervento chiarisca in modo esaustivo e trasparente il mio punto di vista, Vi ringrazio per la cortese attenzione e auspico cordialmente che il sole della serenità asciughi quanto prima le lacrime prodotte da questa nefasta alluvione e torni a scaldare il cuore dei nostri innocenti fratelli che stanno patendo, come in modo sacrosanto e veritiero ha affermato Don Battista, per l’incuria umana e l’arroganza contro la natura.
Il Consigliere Comunale di Capoterra
Franco Bayre