Povertà estreme a Capoterra, ecco i fondi. Ma 500 famiglie restano al palo

Non sono mai abbastanza i fondi a disposizione per le povertà estreme, ma l’Amministrazione comunale di Francesco Dessì cerca di fare il più possibile e ci sono a disposizione 460 mila euro, nonostante la scure che arriva da Roma sempre pronta ai tagli, infatti all’appello ne mancano ben 250 mila. Finanziamento insufficiente per 500 famiglie che bussano alle porte dei servizi sociali. Il numero, purtroppo è in continuo aumento. Giorno dopo giorno la fila dei padri di famiglia che perdono il lavoro si allunga sempre di più. Senza contare quando la Cassa integrazione tarda ad arrivare. “La scorsa settimana abbiamo deliberato le direttive per l’attuazione delle linee azione di contrasto alle povertà estreme per il 2012 – annuncia l’assessore ai servizi sociali, Walter Cocco – è un momento difficile per la comunità. L’attuazione degli interventi ci mette nelle condizioni di poter intervenire a sostegno di famiglie e persone in condizione di accertata povertà per la concessione di sussidi economici con la così detta Linea 1, di contributi per l’abbattimento dei costi dei servizi essenziali, linea 2, per pagare le spese importanti per le famiglie e infine i sussidi per lo svolgimento del servizio civico comunale, linea 3 con i lavori di pubblica utilità”. Sono 250 le famiglie che non riescono a pagare luce, acqua e Tarsu. Reddito zero e il contributo è di 300 euro mensile. Invece, 284 persone chiedono di avere un minimo per sopravvivere con i lavori di pubblica utilità. Puliscono piazze e parco giochi e il Comune dà un contributo economico. Tre ore per 600 euro al mese. Poco ma meglio quello che niente. Brutta consolazione in tempo di crisi e in parecchi non vorrebbero più pronunciare frasi simili. “È noto a tutti che negli ultimi anni il numero di famiglie che ricadono nella sfera della povertà è in aumento a causa della perdurare della crisi economica che il Paese sta attraversando. In questo contesto si manifestano anche le nuove povertà, dovuta alla morte di uno dei coniugi, la perdita improvvisa del lavoro, la separazione della coppia e la malattia grave di un familiare. Solo per fare pochi esempi”. Il dirigente dei Servizi Sociali, Antonella Marongiu, sta già intervenendo perché quanto prima parta la linea 3, cioè quella che riguarda la pulizia delle aree urbane.

dario.serra@castedduonline.it

www.castedduonline.it

Immagini collegate: