Nel corso dell’ultimo “faccia faccia” di Videolina alcuni dei
partecipanti, in particolare il sindaco di Capoterra Marongiu e il Direttore della Protezione Civile Regionale Cicalò, hanno
sciorinato molte cifre al pubblico degli ascoltatori che, ovviamente, non ha potuto fare altro che assorbirle senza fiatare. In Italia i giornalisti non confutano ciò che i loro intervistati dicono, si limitano ad ascoltare e a fare domande che spesso sono “concordate” se non addirittura suggerite. Quando poi l’interlocutore è un politico, la soglia di cautela del giornalista raggiunge il massimo livello, perchè è ben nota la possibilità di vedersi bruciata la carriera nel caso di una “mossa falsa”. Dato che la mia voce, per quanto flebile è totalmente libera, consentitemi di aggiungere qualcosa
a quelle cifre per fornire un quadro un pù più preciso della
situazione. E’ chiaro che in un contesto del genere la verità raramente potrà emergere, tutti sono bravi e nessuno sbaglia. La gente muore nelle case costruite in un letto di fiume ma non è colpa di nessuno: evento eccezionale, imprevedibile, mutamento climatico. ma nemmeno per sogno: questa è la terza piena in 9 anni!!
Il vecchio ponte sulla SS195 nel giorno di Pasqua
Ecco quindi che Cicalò dice candidamente che “non è vero che in
Sardegna sono solo due i comuni che dispongono di un piano di
emergenza, sono pochi ma non due”. Le domande giuste sarebbero “e allora quanti sono?, perchè sono così pochi?, ma il giornalista non le fa, accontentiamoci del “pochi”, siamone orgogliosi! Il Sindaco Marongiu questa volta è apparso più preparato. Ricordiamo quando in novembre aveva posizionato uno dei pochi monumenti archeologici del suo territorio, l’edicola votiva di S. Barbara presso la sorgente de Sa Scabitzada, alla bellezza di 550 metri sul livello del mare invece di 230.
Questa volta niente errori. Effettivamente nelle giornate di sabato e domenica (Pasqua) nel territorio capoterrese sono caduti “solo” 50 mm di pioggia nelle 24 ore. Un’inezia rispetto ai 450 mm in tre ore caduti su Capoterra il 22 ottobre. Quindi perchè preoccuparsi? L’assoluta assenza di precauzioni ed interventi preventivi del Comune e della
Protezione Civile sono del tutto giustificati? Abbiamo già scritto che il guado di Poggio dei Pini è stato lasciato incustodito dalla Cooperativa e dal Comune e la gente ha dovuto decidere autonomamente se rischiare la sorte oppure no. Sarebbe questa la gestione dell’emergenza di un paese civile? Vogliamo parlare della gente di Rio S. Girolamo e di Frutti d’Oro 2 che ha paura? E’ colpa loro se quando vedono piovere
per due giorni di seguito ritorna il terrore di quei momenti?
Alla lista dei numeri sciorinati ne manca però uno, molto
importante. Sapete qual’era la previsione di precipitazione per il 22 ottobre emessa il giorno prima? 50 mm. Invece ne sono piovuti 450! Il fatto è che, come ci hanno spiegato i meteorologi, se è vero che è possibile prevedere una situazione meteoclimatica di allerta moderata, diventa impossibile prevedere l’evento estremo come quello del 22
ottobre. Questo vuol dire che a Pasqua avrebbe potuto accadere di nuovo. Eravamo preparati? Nemmeno per sogno. E’ venuto giù il finimondo a Portoscuso, solo 50 km più in la, questa volta ci è andata bene, ma la prossima? E’ vero che ci sono numerose allerta meteo in Sardegna nel corso dell’anno? E’ possibile creare un allarme ogni volta? Allarme no, allerta si. E’ questo il lavoro che avrebbe dovuto fare Cicalò. L’allarme potrà essere attivato quando si verificheranno altre
condizioni di pericolo. Quell’acqua che ha invaso le case di Frutti d’Oro aveva fatto “saltare” le rilevazioni pluviometriche ben tre ore prima che si riversasse sulla gente mettendo a rischio la vita di molte persone. E’ difficile fare piani di emergenza? Meglio niente allora?
Giorgio Plazzotta