La scrittrice e poetessa cagliaritana Carmen Salis, residente a Capoterra da tanti anni, ha presentato nei locali di “Casa Melis” la sua nuova opera dal titolo “Colloqui Invisibili” alla presenza del vice Sindaco Francesco Dessì, dell’Assessore alla Cultura Oreste Pili e dell’Assessore ai Servizi Sociali Marco Zaccheddu. Carmen Salis ha esordito nel 2005 con una piccola ma intrigante serie di racconti brevi “Ex Eros” continuando, poi, nel 2006 con la pubblicazione di “Cose di condominio” che hanno ottenuto un discreto successo a livello nazionale, entrambe opere pubblicate dalla casa editrice La Riflessione dell’editore Davide Zedda. Salis ha lasciato tutti con il fiato sospeso, nell’attesa di far conoscere il suo nuovo libro nato dalla curiosità e dalla capacità di leggere le emozioni attraverso gli occhi di una bambina e della sua mamma tossicodipendente, immaginando le sofferenze di una vita dura e carica di bruttezze. Sono intervenuti l’Editore Davide Zedda, che nel presentare il libro con grande entusiasmo ha citato la poesia iniziale definendola “una perla” e rimarcando la grande sensibilità della scrittrice. Oreste Pili ha fatto notare “la capacità di mettere in risalto le differenze e gli scontri generazionali esistenti in ogni epoca, descritti con un attento esame delle diversità di pensiero di una nonna, di una madre e di una figlia”. Marco Zaccheddu ha sottolineato, invece, “la facilità di una lettura comprensibile, attuale ma coinvolgente in quanto tratta argomenti di grande spessore, che rimarranno attuali nel tempo”. Quindi, Carmen Salis ha aperto il suo cassetto dei sogni e con questa nuova pubblicazione ha ottenuto consensi e applausi, con la promessa di aprire ancora quel cassetto che custodisce sicuramente altre sorprese che tutti sono curiosi di vedere pubblicate.
– Carmen Salis, cosa ti aspetti da questo nuovo libro?
“Mi aspetto che prenda posto nelle librerie di tante persone e che aiuti a capire che tante volte, dietro le scelte difficili, ci sono persone sofferenti”.
– Cosa pensi di suscitare, nel lettore, con il tuo racconto?
“Qualsiasi sensazione. L’importante è comunicare qualcosa”.
– Hai preso spunto dalla vita reale?
“I personaggi del mio libro, nella realtà, non esistono. Sono frutto della mia fantasia: basta guardarsi intorno per vederne tanti simili”.
– Che effetto ti fa entrare nelle case, con i tuoi racconti?
“Mi piace molto, è un’opportunità per comunicare anche con chi non vedi e non conosci”.
– Hai qualcos’altro in mente per il futuro?
“Ho sempre qualcosa in mente, ma per il momento mi godo quest’ultimo libro”.
Isabella Puddu