Domenica 24 agosto 2014 nel nuovissimo Parco Urbano di Capoterra sono stato testimone di un’attestazione di intolleranza perpetrata da alcuni “imbecilli”, che, con il loro bullismo di maniera, rendono alta la bandiera dell’ignoranza e squalificano la nostra città. Cori a cappella, liriche, poesie e brani scritti ed interpretati da autrici della nostra regione, non sempre si sposano con sfilate di succinti costumi da bagno, tappe itineranti di concorsi per “Miss maglietta bagnata” e spettacoli musicali condotti da non meglio qualificati DJ. Quello che però mi ha infastidito non è certo il matrimonio tra “diverse culture” ma l’intolleranza che gli imbecilli hanno palesemente manifestato disturbando e facendo disturbare dai loro figli e nipoti, nonostante i ripetuti richiami al silenzio, le performance di Donne che con il loro spettacolo volevano onorare la manifestazione, non a caso intitolata “La notte rosa”. Lo spettacolo si svolgeva nella pubblica piazza e quindi LIBERA PER TUTTI, chi non gradiva poteva silenziosamente manifestare il suo dissenso allontanandosi e lasciando così sereni chi invece voleva ascoltare. Un appunto va comunque fatto agli organizzatori che probabilmente hanno sopravalutato la sensibilità della platea: scusate, ma credo che certe manifestazioni meriterebbero maggiore attenzione sotto il profilo dell’ordine pubblico, chiedere la presenza delle forze di Polizia Urbana o dei Carabinieri avrebbe reso più sereno lo svolgimento dello spettacolo che in certi momenti ha rischiato di degenerare, la loro presenza sarebbe stato un ottimo deterrente. Mi auguro che scene di intolleranza non si ripetano più, mi rendo conto che c’è ancora parecchio da fare, ma sono fiducioso perché domenica, gli imbecilli hanno vinto una battaglia ma non di certo la guerra.
Alessandro Careddu