Martedì 16 gennaio 2007 alle ore 19, in occasione del finissage della mostra allestita da Massimiliano Murru e curata da Erica Olmetto il May Mask Cafè vi invita al consueto appuntamento dedicato a “L’apertivo con l’artista”. Nel corso della serata l’artista svolgerà una performance ispirata al suo lavoro con l’esecuzione di alcune opere e l’utilizzo delle tecniche di lavorazione del calco e della scultura classica e contemporanea. L’esposizione, inaugurata il 16 dicembre 2006, è costituita da 10 tele triminsionali e installazioni di grande e medio formato. La presentazione della mostra è accompagnata dal testo critico
a cura di Erica Olmetto:
Panneggi accuratamente elaborati, proporzioni armoniosamente definite. Nelle opere di Andrea Pili il richiamo all’arte classica è evidente, in termini di citazione stilistica. Più precisamente si può parlare di rivisitazione in chiave contemporanea di alcuni elementi del Classicismo, in particolare di matrice greca in una fase forse più vicina al Manierismo ellenico che al periodo Classico, sia nello studio della postura e nel rapporto tra le misure, sia nella lavorazione del panneggio. Il percorso in mostra evidenzia la ricerca di un plasticismo la cui ricerca ha avuto un’origine pittorica, come si osserva nelle cosiddette tele tridimensionali, dove, l’attenzione dell’artista si sofferma sulla definizione dei singoli arti e del viso che emergono già con insistenza dalla tela. Dall’altorilievo si passa alla semiscultura parietale per finire con la foggia a tutto tondo, dove, le posizioni assunte dalla figura femminile che si muove con la sensualità di una danzatrice orientale, sono libere e aperte a gesti e movimenti sinuosi e leggiadri. Le posizioni e i passi di Adelina, la sensuale ballerina, sono colti dall’artista, che ne resta colpito e coinvolto, nell’attimo della loro massima espressione, fermati nel tempo, coperti da un telo che serve a proteggere la loro purezza. Si cela, dunque, dietro la loro rappresentazione il principio armonico di matrice classica ma l’interpretazione dell’artista è assolutamente contemporanea, il suo lavoro mira alla creazione di un corpo che alla fine corpo non è. E’ un involucro che nel passato ha contenuto qualcosa, un’ombra, una traccia, il ricordo di un attimo scolpito nel tempo e velato da un candido lenzuolo. In contrapposizione al Classicismo, qui la materia non prevale, al contrario, è svuotata dei suoi contenuti, priva di quella pienezza che la tiene ancorata a terra. L’importanza è data al movimento del corpo e alla sensualità con il quale si esprime, privo di peso e fluttuante nell’aria, è fermato nell’attimo in cui ha lasciato la sua impronta, il calco, conservata con dedizione sotto il prezioso telo bianco.
Erica Olmetto
May Mask Cafè, via Sulis 63 Cagliari
dal 16 dicembre 2006 al 16 gennaio 2007 dal martedì al sabato
dalle 8 alle 15 e dalle 18 alle 24
giorni di chiusura: lunedì pomeriggio e domenica
Telefono e fax 070.654443
www.maymask.com
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