Potrebbe fare tenerezza il comportamento tenuto in questi giorni da un gruppo di capoterresi residenti a Poggio dei pini, se non fosse che con il loro agire, stanno mettendo a repentaglio la vita di migliaia di persone, in nome di un valore identitario che gli accomuna. La maggior parte dei residenti a Poggio dei Pini, non si riconoscono nei valori tradizionali che normalmente sono gli elementi fondanti una comunità; la Patria, la Solidarietà, la fratellanza, l’amore, loro si preoccupano delle loro anatre e dei loro cigni che per anni hanno sguazzato nel lago, abbellendo le loro case, considerandoli elementi di distinzione nei confronti del resto della comunità capoterrese. È misero mettere in discussione la vita di migliaia di persone a fronte del mantenimento di un acquitrino impestato di zanzare. Anziché divulgare le varie perizie effettuate dai tecnici per determinare la stabilità della diga, i vari dotti avrebbero dovuto vedere nei giorni seguenti l’alluvione del 22 Ottobre, lo sguardo dei residenti le lottizzazioni di Rio S. Girolamo e Frutti d’oro 2 e guardarli negli occhi per leggere tutta la disperazione e la paura che trasmettevano, si sono chiesti i residenti di Poggio dei pini, come abbiamo vissuto i bambini delle zone colpite dall’alluvione i drammatici momenti, quando giungevano le notizie di dover evacuare le zona per paura del crollo della diga di Poggio dei pini? Capisco che questa parte della comunità capoterrese cerchi in tutti modi di distinguersi dal resto del gruppo sociale di appartenenza, cambiando il nome da capoterresi in poggini, ma assolutamente non posso accettare che sia messa a repentaglio la vita della mia famiglia e di migliaia di persone solo per mantenere in uso un bacino con quattro anatre dentro con il fine ultimo di abbellire il paesaggio circostante. Mi viene il tremendo dubbio che durante i momenti drammatici dell’alluvione qualcuno a Poggio dei Pini, si è preoccupato dell’incolumità delle anatre e non di quella delle persone che vivono a valle della diga. Tutti pensavamo che la lezione ricevuta il 22 Ottobre fosse servita a qualcosa, che avesse fatto capire alla gente l’importanza dei valori, non ultimo quello della solidarietà. Invece no, si continua a mettere sullo stesso piatto della bilancia la vita di quattro anatre contro la vita di migliaia di persone che ancora oggi non si sentono sicure in casa loro. Quelle stesse quattro anatre che insieme al lago, sono diventate l’elemento identitario della comunità di Poggio dei Pini.
Giuseppe Pala
Capoterra