L’immane tragedia verificatasi martedì scorso negli impianti della raffineria SARAS, dove hanno perso la vita 3 operai di una ditta esterna, impone una seria riflessione. Ci si accorge dell’insicurezza sul lavoro quando avvengono dei lutti, quello che è accaduto è un incidente gravissimo. Non saremo sicuramente noi ad arrogarci il diritto di accusare o condannare chicchessia, di responsabilità per queste morti bianche. Questo compito è competenza della magistratura nella quale nutriamo piena fiducia. Ma siamo fortemente critici con coloro i quali stanno modificando il testo unico, ovvero sia il governo nazionale, in quanto le modifiche rappresentano una controriforma che punta a scaricare i datori di lavoro di ogni responsabilità per quanto accade nelle loro aziende, col risultato di esporre a maggiori rischi i lavoratori.
Chiediamo invece al governo di dare piena attuazione al testo unico.
In questo tragico evento sono evidenti due casi che si sommano: morte per asfissia e appalto, nel correttivo al testo unico si interviene negativamente pure su questi due specifici aspetti, che sono prevedibili, quindi prevenibili. La tragedia resta immane, se rimanesse legata a un senso di ineluttabilità, questa si sarebbe una sconfitta morale civile e culturale per tutti, è evidente che l’impegno, la sicurezza nel lavoro non ha la centralità che dovrebbe avere. Come è evidente il fatto che il governo centrale stia riproponendo modifiche della legge sulla sicurezza a tutela del padronato, a discapito degli operai. Noi comunisti riteniamo necessaria un’inversione di rotta, se non si intende assistere ad altre tragiche morti bianche.
Tutti i politici preposti hanno l’obbligo e il dovere di elaborare regole ferree affinchè venga garantita ovunque e in ogni posto di lavoro la sicurezza dei lavoratori.
Non esistono parole che possano attenuare il dolore dei familiari e parenti tutti delle vittime, dell’immane tragedia.
Ma vi è l’obbligo e il dovere che il mondo politico s’impegni con forza, per far si che eventi come quello di martedì non abbiano a ripetersi.
Il Capogruppo di Rifondazione Comunista
Giannetto SOI