Colleghi consiglieri,
forse ricorderete quanto accadde ad inizio di questo mandato in questa stessa aula: il sottoscritto introdusse, con l’auspicio di innescare un costruttivo dibattito, il tema dell’Etica in politica.
Qualche membro della maggioranza, manco fosse stato morso dalla tarantola, con subitanea alzata di scudi inveì ed asserì che tale tematica esulava totalmente dal contesto politico consiliare e, annullò arrogantemente il dibattito in aula su tale tematica.
Trascorso neppure un mese da quell’episodio, venne celebrato un incontro ufficiale tra il Sommo Pontefice ed il nostro presidente Giorgio Napolitano.
Ebbene in tale occasione, non il Papa (autorità religiosa) ma il laico presidente, in un discorso di elevato profilo politico, sociale e morale, affermò, senza mezzi termini, che non poteva sussistere alcuna ipotesi di buona politica disgiunta dall’Etica, ovvero da quella stessa entità che in quest’aula consiliare taluno bollò di abusivismo negandone il dibattito.
Quale sia l’attuale caratura della politica all’intorno é ormai sotto gli occhi di tutti: si va di male in peggio, pur ammesso che il peggio non sia stato già raggiunto.
E tale status quo, forse ne converrete pure Voi, é da ascrivere proprio alla ormai perdurante assenza di due entità che abbiamo già significato indissolubili: la Politica, quella vera, e l’Etica intesa come matrice e nutrice della Politica.
Qualcuno si chiederà perché stasera colui che Vi parla abbia “osato” nuovamente trattare di Etica.
Semplice: perché qualche recente accadimento ha fatto debordare la politica dal suo alveo naturale e l’Etica é stata calpestata ed oltraggiata da una spudorata menzogna perpetrata da chi, non riuscendo in alcun modo a brillare di luce propria, giusto per catturare in qualche modo la ribalta, ha elucubrato fandonie con il meschino e, purtroppo mal riuscito tentativo di sottrarre luminosità ad altri che, forti di positive energie qualitative, godono dell’ammirazione, della stima, talvolta del plauso dei loro interlocutori per i loro pregi non disgiunti dalla necessaria onestà intellettuale.
Può persino accadere che chi ha osato imbrattare altri, in modo oltremodo falso e bugiardo adduca sfacciatamente scusanti di fraintendimento, escludendo attacchi ad personas, pontificando su una generalità del nulla che permetta a se stesso di farla franca ed ottenere misericordiosa assoluzione da un peccato di estrema gravità perpetrato con piena coscienza e deliberato consenso: la pubblica diffamazione.
Può persino accadere che la medesima entità in un breve lasso di tempo, anziché cospargersi il capo di cenere e pentirsi della bassezza perpetrata rincari la dose del gettito stercoreo finendo per colpire, con diffamanti affermazioni, non solo gli avversari ma anche loro parenti ed affini, andando così vergognosamente ed in modo sarcastico a sconfinare dove sconfinare non si può assolutamente: la sacralità degli affetti familiari. Affetti che dovrebbero, che devono essere sempre e comunque inviolabili e comunque estranei all’ambito politico.
Colleghi consiglieri, noi sappiamo e possiamo certificare che, aldilà dei toni talvolta piuttosto elevati che il dibattito politico impone, la maleducazione non alberga in alcun modo in quest’aula consiliare e tantomeno nelle famiglie della quasi totalità delle persone che compongono l’interezza di questa assemblea consiliare. L’animosità, esaurito il dibattito consiliare, cede il passo all’umano rispetto, ad una pacifica convivenza. Almeno sino all’altro ieri sempre così é stato.
Ed abbiamo altresì certezza per evidenza di fatti e non di vomitevoli illazioni che, la quasi totalità delle persone che compongono nella quasi interezza questa assemblea consiliare (presidente, sindaco, assessori, consiglieri) nei loro rapporti umani focalizzano l’attenzione sui loro interlocutori in un rapporto assolutamente paritario con una introspezione che va dal cuore in su e poco o nulla importa ad essi (fatte salve le naturali e regolari pulsioni sessuali d’altro ambito) se sotto una gonna o all’interno di una braghetta abbia domicilio un organo di sesso maschile o femminile o una più o meno naturale devianza comunque da comprendere mai da demonizzare.
Pertanto quanto riportato giorni orsono in modo scandalistico e oltremodo falso e offensivo in prima pagina dalla stampa non ci tocca ne ci può in alcun modo toccare seppur ci offende in modo grave, molto molto grave.
Abbiamo dimostrato, continueremo a dimostrare le nostre qualità, forti della certezza che, al 99% dei componenti questa assemblea consiliare, il fango gettato addosso scivolerà leggero sulla pelle non andando ad imbrattare in alcun modo, in rapporto all’opinione pubblica, né l’immagine esterna ne la morale interna.
Chi sinora si è squallidamente dilettato a cercare l’inesistente pagliuzza nell’orbita oculare delle persone che compongono nella quasi totale interezza questo assemblea comunale connotandola squallidamente ed in modo oltremodo falso come maleducazione ed omofobia, farebbe meglio ad occuparsi dell’ingombrante ed irremovibile trave che la sovrasta sino a schiacciarla. Trave del non-rispetto umano, addirittura del suo oltraggio, gravosa trave sorretta, quella sì, da concrete azioni piuttosto che da pusillanimi e mendaci illazioni, e che, per inconfutabile evidenza di fatti o misfatti, alberga a buon diritto in un suo personale ristretto ambito.
Capoterra, 30 settembre 2010
Franco Bayre
Consigliere Comunale di Capoterra