Stavolta l’appello dell’Associazione Capoterra 2000, rivolto all’Amministrazione Comunale di Capoterra, si potrebbe paragonare al classico “My day” che il pilota di un aereo invia alla torre di controllo. Ma la cosa è da prendere seriamente perché sabato 22 scatta il campionato nazionale di serie B di calcio a cinque, e il club del presidente Mariano Marras risulta attualmente “senza fissa dimora”. Nel senso che i gialloblù hanno chiesto ospitalità, per le gare interne, alle strutture sportive del Comune di Cagliari che (gentilmente) ha concesso il Palaconi (dove si è disputato anche il primo turno di Coppa Italia) per la prima giornata di campionato. E fin qui, qualcuno potrebbe dire: non va bene così? Assolutamente nò. Perché, se per sabato la gara si può dichiarare garantita, non sarà altrettanto per la successiva in programma per sabato 6 ottobre. Insomma, il pericolo esiste davvero per il Capoterra 2000 che, senza l’appoggio di Cagliari per il Palaconi o, in alternativa, per il Palasport di via Monte Acuto, rischia seriamente di dover scomparire dal palcoscenico nazionale importante come la serie B. A questo punto sarebbe il caso che l’Amministrazione Comunale di Capoterra si adoperi urgentemente per risolvere il problema del campo, magari anche con alcuni piccoli accorgimenti della struttura di Parco Liori per renderlo omologato dalla Divisione di Calcio a 5 anche per i campionati nazionali. Nel patrimonio sportivo di Capoterra fa parte anche il Capoterra 2000 definito, dagli amministratori comunali, nel corso di una cerimonia di auguri per la promozione nella serie cadetta nel giugno scorso in Aula Consiliare, “un orgoglio del nostro paese”.
Carlo Manca