La notizia di oggi 4 ottobre 2010: il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo progettato a Roma da Zaha Hadid ha vinto lo Stirling Prize, il prestigioso premio internazionale conferito ogni anni dal Royal Institute of British Architects (RIBA).
Il Presidente della Fondazione MAXXI Pio Baldi dice “E’ con grande gioia che condividiamo con Zaha Hadid questo importante riconoscimento, assegnato ad un edificio che continua a meravigliare per la sua bellezza. Questo premio contribuisce a diffondere ancora l’immagine straordinaria del museo, che ha già conquistato i romani e molti turisti di tutto il mondo”.
Habemus MAXXI, cosi scriveva entusiasticamente nei mesi scorsi “Il Giornale” nel decantare “l’emozione senza pari” nel percorrere l’interno dell’ultima realizzazione di uno dei più grandi architetti contemporanei viventi, il premio Pritzker Zaha Hadid. Il MAXXI di Roma, lo straordinario museo dell’arte contemporanea che è stato aperto al pubblico a marzo del 2010. Ma gli attuali amministratori capitolini, sindaco, assessori, rigorosamente di centrodestra, non si sono persi l’occasione di fare una entusiastica apertura, plaudendo coralmente insieme al ministro Bondi all’ultimo capolavoro dell’iraniana che renderà ancora più bella la città eterna. Poco giustamente gli importa che il progetto proviene da amministrazioni comunali e nazionali del centrosinistra che li hanno preceduti. Si godono, e fanno bene, la bellezza delle cose che valgono, che rimangono nel tempo. A Cagliari invece, molti dei nostri amministratori del centrodestra comunali e regionali, in Regione e in Comune ci sono andati giù duro contro la straniera usurpatrice per il Museo del Betile, fino ad affossarlo insieme al master plan per Sant’Elia da 220 milioni di euro e 1200 posti di lavoro, gia firmato da Soru e il sindaco che poi fece marcia indietro, tutti presi nella indecorosa propaganda elettorale antisoriana, senza guardare la bellezza delle cose. “Vogliamo gli ingegneri sardi, volete stuprare il paesaggio di Cagliari con l’ecomostro del Betile di una improbabile archistar”, ci hanno detto in consiglio regionale e nell’aula del comune di Cagliari. Ditelo ora a Bondi ed ad Alemanno. Il Betile poteva essere il riscatto di Sant’Elia, il primo passo verso l’integrazione della zona più emarginata di Cagliari. Pensiamo per esempio a Bilbao, una città che dopo una fase di declino legato alla crisi delle sua economia industriale, ha ricostruito una propria vocazione e un percorso di crescita e di nuova immagine internazionale. Non c’è dubbio che il rilancio di Bilbao abbia trovato una rappresentazione, a livello locale e internazionale, nell’immagine del museo Guggenheim realizzato da Frank Gehry, una delle architetture contemporanee più note in tutto il mondo. Una grande opera architettonica – e un sapiente marketing urbano – hanno riscattato Bilbao dal rischio di marginalizzazione e declino. Invece a Cagliari, dopo aver scempiato il Poetto con il ripascimento, pensavano a fare propaganda, non al ben-essere dei cittadini.Una grande occasione di sviluppo per Cagliari e per la Sardegna persa vergognosamente.
di Marco Espa – PD –
Consigliere Regionale e Comunale di Cagliari