L’estate sembra fermarsi solo al centro di Capoterra!
Infatti tutte le manifestazioni e gli spettacoli estivi programmati dalla locale amministrazione comunale si stanno svolgendo solo nel centro storico di Capoterra. Questa “non considerazione” dei bisogni dei residenti delle lottizzazioni è l’ennesima manifestazioni di “caduta di stile” a cui tutti “questi altri residenti” sono, da anni, peraltro abituati. E’ come se i residenti degli altri “quartieri” di Capoterra non avessero pari dignità e diritti. Ma se andassimo a ben guardare i bilanci del Comune noteremo che circa il 60% dei tributi versati alle casse comunali provengono proprio dai residenti “sfigati e trascurati” delle lottizzazioni che fra l’altro rappresentano anche fisicamente la maggioranza della popolazione di questo Comune. Popolazione delle residenze che, come da copione, solo in prossimità di elezioni o di sporadiche feste patronali vengono avvicinati o contattati dali amministratori. Ma questo fatto è sola la punto di un iceberg che ha più profonde origini. Si pensi solo un attimo ai disservizi che il Comune presenta essi sono tanti e coinvolgono un po’ tutti i settori dell’amministrazione locale.
Fra le tante carenze riscontrate il controllo della viabilità (fatta esclusione per la festa di Sant’ Efisio a maggio è difficile vedere vigili nelle lottizzazioni), la qualità della vita degli anziani e dei bambini, l’assenza di un ufficio postale nelle lottizzazioni lato mare, la carenza di monitoraggi sull’ambiente (vedasi inquinamento da diossina, elettrosmog, ecc.), la presenza di numerose discariche abusive disseminate un po’ in tutto il territorio comunale (vedasi in particolare qulla di Torre degli Ulivi) e tante altre cose e fra queste vi sono della significative carenze progettuali e gestionali riferite all’ambito socio culturale, dei veri “vuoti” che potrebbero essere colmati con delle iniziative stagionali (non solo parrocchiali!) da realizzare nell’area di Su Loy, area che meglio di altre si presterebbe all’organizzazione di eventi musicali, spettacoli e altro ancora. A proposito che fine ha fatto il progetto di recupero della casa padronale di Su Loy, unica testimonianza di quell’antico podere (che ho avuto la fortuna di conoscere dal ’68 ) che avrebbe meritato ben altra fine rispetto alla demolizione indiscriminata e al saccheggio di tutte le strutture preesistenti. Cari amministratori lo capite che non servono solo bar, ristoranti e pizzerie …la qualità della vita è fatta anche da tante altre cose!
Roberto Copparoni