Continuano senza sosta le indagini della guardia forestale di Capoterra per individuare i presunti responsabili che venerdì pomeriggio hanno appiccato il fuoco nelle colline di Capoterra in località “Is perdas mannas”. Le fiamme, spinte anche dal forte vento di maestrale, sono arrivate fino alla zona residenziale di Poggio dei Pini, bruciando così ben trenta ettari di macchia mediterranea tra le più suggestive e caratteristiche della zona. E c’è mancato poco che si sfiorasse la tragedia: decine di case evacuate, una scuola materna ha rischiato di andare distrutta, panico tra gli ospiti della comunità protetta della Asl 8 e tra gli abitanti di Poggio dei Pini che per sei lunghe ore hanno temuto che le loro case venissero distrutte dalle fiamme. I vigili del fuoco sono intervenuti con tre elicotteri, quattro mezzi a terra e un equipaggio di quindici uomini oltre, all’ausilio di numerosi volontari della protezione civile. Intanto si può dire che la prima grande prova della stagione estiva è stata superata: scongiurare una catastrofe non è cosa da poco. Così ritorna alla ribalta il pericolo incendi. E già si parla di sicurezza delle abitazioni che sorgono tra le colline, come Poggio dei Pini e Santa Rosa. Case senza fascia di protezione che le separi dalle sterpaglie. Infatti, il nemico da estirpare è proprio l’erba secca che si trasforma in un vero e proprio combustibile. Quindi, colpevoli i cittadini che non eliminano le sterpaglie e le istituzioni che non sorvegliano il territorio, soprattutto quello più a rischio.
Continuano su più fronti le indagini della forestale e al momento tutte le ipotesi restano aperte. In questi giorni, circola qualche indiscrezione, tra cui quella di voler far fuori i ripetitori installati in località “Is perdas mannas”.
Intanto, superato il pericolo è tempo di bilanci e Giacomo Cilloccu, presidente della protezione civile, Grusap di Poggio dei Pini lamenta: “Non si comprende il perché la Regione Sardegna non disponga dei Canader pronti al decollo. Qui, non c’è una stagione incendi. Bisogna essere operativi tutto l’anno”. Il neo sindaco, Giorgio Marongiu, ha immediatamente affrontato l’emergenza con l’impiego di numerosi mezzi per il diserbo delle sterpaglie e così realizzare il limite di sicurezza. Successivamente ha emesso un ordinanza per la pulizia dalle sterpaglie di tutti i lotti.