Caro diario – di Antonio Pisano

Caro diario
29 marzo 2011

Questo diario vuole avere solo ed esclusivamente un
compito: incoraggiare chi soffre di sclerosi multipla a
credere che tutto si risolvera’ con grandi risate e pianti
di gioia, con grandi feste e nuovi momenti di felicità e
allegria.

Il 1 aprile faro’ la procedura chiamata CCSVI, un
genere di “normale” angioplastica che, a quanto pare
dalla scoperta dell’italiano prof. Zamboni – quella
pubblicizzata dal programma “Le Iene” in Italia, per
capirci – sia molto d’aiuto, seppure in maniera diversa
per gli ammalati di sclerosi multipla (uso la parola
diversa perche’ per ogni ammalato e’ diversa la
malattia).
Per la prima volta da quando ho scoperto di avere la
sm, mi sono sentito “in dovere” di dare informazioni
utili sulle possibilita’ di guarigione o miglioramento
della qualita’ della vita delle persone con sm. Non
voglio dare informazioni generiche o facilmente
rintracciabili ne’ sulla SM e ne’ sulla CCSVI (chiunque
puo’ trovare su Wikipedia o Google, o semplicemente
parlandone con un medico) ma voglio aggiornare su
quello che e’ accaduto a me, ammalato di sm, fin dal
momento in cui questa procedura e’ iniziata, perche’
questo, credo, sia quello che un ammalato di sm
“vuole” avere.

Attualmente risiedo in USA e qui ci sono diversi
medici “suggeriti” dal prof. Zamboni (diciamo pure
che, seppure informalmente, mi e’ parso di capire,
esista una sorta di network mondiale), che fanno
questa procedura in strutture pubbliche e private con
un costo medio di $10.000. Ovviamente, per come e’
organizzata qui la sanita’, a seconda dell’assicurazione
sanitaria che si ha, puo’ variare sia la struttura ospedaliera (pubblica o privata) che il costo (non oltre
i $15.000 o addiritura essere “quasi” gratuito).
In Italia attualmente, e’ in corso una “sperimentazione”
in diverse regioni – gratuita per gli ammalati – anche se
oramai e’ possibile definirla a “numero chiuso”,
poiche’ le liste di accesso sono talmente “piene” che
accedervi e’ impossibile.
Per questo motivo, in tanti, poiche’ esclusi dalla
sperimentazione, stanno cercando all’estero di
praticare questa procedura, seppure a pagamento e in
strutture private.
Inutile dire che, a mio parere, la “sperimentazione” e i
suoi criteri, sono un freno alla liberta’ di cura a cui
ognuno dovrebbe avere diritto. Cosi’ come tutto lo
scetticismo attorno alla CCSVI mi sembra proprio
“sobillato” ad arte dalle potenti industrie
farmaceutiche che, dai farmaci per la sm hanno degli
introiti enormi e sicuri.
Poiche’ il prof. Zamboni non e’ un neurlogo, credo
pure che una bella responsabilita’ ce l’abbiano i
neurologi che, in qualche modo, si sentono defraudati
dal loro ruolo di ogniscenti e unici esperti-adepti alla
ricerca e cura della sm (inutile dire che ci sono delle
eccezioni ma sono davvero poche)…

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