Alla fine l’ha spuntata Cabuderra. Si è conclusa con dodici voti favorevoli e due contrari, la discussione in Consiglio sulla scelta del nome in sardo della cittadina da mostrare su strade e piazze. Fino all’ultimo il consigliere di opposizione Franco Bayre si è battuto per sostenere Caputerra, portando in dote scritti latini, Carte Volgari Campidanesi e geografiche e topografiche e antiche mappe francesi. Ma ha dovuto soccombere di fronte ad un documento, una Carta Volgare del 1215 dove con entrambi i nomi Cabuderra e Caputerra, viene indicata la cittadina. Il primo termine era però in uso tra la gente, il secondo, forse più colto, era utilizzato solo negli atti e documenti. Inoltre a illustrare le fasi che dal termine latino hanno portato al sardo campidanese de is cantadores, Cabuderra ci ha pensato l’assessore alla cultura Oreste Pili, sostenuto da diversi interventi. Quello in sardo di Giannetto Soi, o quello di Salvatore Littarru con la sua lunga e appassionata elencazione di documenti, o ancora l’intervento di Gianfranco Littarru che ha riportato in aula il risultato della sua ricerca su documenti in lingua sarda e che attestano il toponimo Cabuderra. Pace fatta alla fine e tanto di abbraccio immortalato da uno scatto fotografico tra i due più accesi sostenitori delle due proposte: l’assessore alla cultura Oreste Pili, pro Cabuderra e Franco Bayre che invocava Caputerra, tesi sostenuta anche dal consigliere An Salvatore Volpi. Una piccola controversia durata diverse settimane a colpi di vecchie carte e documenti storici di archivio andati a cercare in polverosi scaffali e sul web per andare alla ricerca di come veniva chiamata la cittadina, nell’antichità. Il termine ‘Cabuderra’ ha trovato l’accordo anche lo studioso di lingua sarda Giuseppe Pili e l’archeologo Mauro Dadea. Di diverso avviso Bayre: «Caputerra risulta dalla composizione di due specifiche parole: capo (caput-capitis in latino) e terra (terra-terrae pur sempre in latino). Ci troviamo di fronte ad un’evidenza etimologica». E, a dargli manforte si è messo Wikipedia, dove per alcuni giorni è comparso il nome Caputerra, ma il comitato scientifico del dizionario online ha ripristinato Cabuderra, ancor prima che il Consiglio si esprimesse. Il poeta improvvisatore Ziu Fideli, Federico Lai, nel 1935 ha dedicato una poesia” A sa bellesa de is Bagadias de Cabuderra”.
MARIAGRAZIA MARILOTTI
Da “L’Unione Sarda” del 24/11/2009