Diciotto anni fa l’esordio nel calcio a cinque con la maglia della Marina in serie C (girone unico), dopodiché Delfino (serie A), Costa di Sopra (C1 con promozione in B), Quartu 2000 (B), Cagliari (A), ancora Quartu 2000 (A2), Ats Quartu (B e A2), Domusdemaria (A2) e dalla stagione 2008/2009 al Capoterra 2000. Queste sono le tappe di Fabrizio Meloni, anche quest’anno protagonista con la maglia gialloblù. Ma da capitano, dopo l’investitura ufficiale del presidente Mariano Marras nella presentazione della squadra. Un riconoscimento prezioso per il trentaseienne laterale, che ha anche “incassato” l’applauso affettuoso dei propri compagni di squadra. Ora Meloni è pronto ad affrontare la nuova stagione con la fascia sul braccio con mister Gianni Melis, dal quale ha ricevuto piena stima e fiducia.
– Fabrizio Meloni, è per te la terza stagione con la casacca del Capoterra 2000. Ma questa la disputerai da capitano: emozionato?
“Sono lieto della fiducia della società, ma per me è altrettanto importante la fiducia della squadra e dell’allenatore”.
– Ti aspettavi un’investitura così importante?
“Beh, essere capitano è un ruolo molto importante e, data l’esperienza che ho, penso di essere il più qualificato visto che il capitano storico non fa più parte della nostra squadra: mi auguro di poterlo sostituire degnamente”.
– Si riparte dalla serie B: dopo due ripescaggi non si può più sbagliare. Sei d’accordo?
“Sono d’accordissimo. Purtroppo le retrocessioni sono avvenute non per mancanza d’impegno, ma per problemi di campo non tanto per le partite, ma per gli allenamenti svolti la maggior parte delle volte sotto le intemperie che hanno causato molti problemi fisici. Quindi, quest’anno, con il palazzetto, la squadra riuscirà a rendere (spero) al100%”.
– La preparazione precampionato è iniziata da una settimana: hai avuto qualche indicazione positiva?
“E’ ancora troppo presto per esprimere dei giudizi, comunque sembrerebbe che tutti vogliamo prendere una posizione di rilievo in questo campionato”.
– L’organico è pressoché al completo, quali sono gli obiettivi principali?
“Per adesso l’obiettivo principale è salvarsi il prima possibile, poi si vedrà…”.
– Volti vecchi (pochi) e volti nuovi (molti), un mix sardo-argentino-spagnolo-brasiliano. Considerando anche i “continentali” Filippi e Cittadini: una rivoluzione vincente?
“Ma, non saprei se sarà una rivoluzione vincente (anche se lo spero), però ti dico subito che per vincere ci vuole, innanzitutto, un gruppo di uomini che si aiutano e che si rispettano. In questa settimana di lavoro ho potuto valutare un pò tutti, e ho notato che sono delle persone molto serie e rispettose: penso che il gruppo verrà fuori al più presto”.
– Dal sintetico di Liori al parquet del Palasport di via Siena, quale potrebbe essere la differenza?
“Le differenze sono enormi, partendo dalla possibilità di allenarci in un posto chiuso (non in balia delle intemperie), alla possibilità di poter fare esercizi di velocità senza scivolare o avere paura di farsi male; la grandezza del campo; il poter fermare i giocatori sudati per spiegare dei movimenti senza aver paura di fare ammalare i giocatori ma, soprattutto, la voglia che ha il giocatore di allenarsi in un posto bellissimo come il palazzetto, rispetto al campo all’aperto come può essere Liori. Inoltre, spero che quest’anno i tifosi siano più numerosi e invogliati a venire a tifarci”.
– Il campionato parte tra poco meno di un mese, hai da rivolgere auguri particolari?
“Faccio gli auguri a tutte le squadre sarde, e mi auguro che quest’anno le squadre di B, A2 e A1 ottengano risultati migliori rispetto all’anno passato. Ma, soprattutto, forza Capoterra 2000”.
– Auguri, capitano …
“Grazie, Carlo”.
Carlo Manca