CAPOTERRA, stamattina voto unanime dell’Assemblea civica.
Sindaco Dessì: nelle conferenze dei servizi avrebbero dovuto coinvolgerci perché siamo a pochi chilomentri dall’impianto che la Powercrop sta realizzando.
Comitato NoCentrale.it: una sentenza del Tar della Sicilia calza a pennello per la nostra situazione. Vittoria, confinante con Ragusa si trova nelle medesima situazione di Capoterra. Il Tribunale dice che il ricorso non è tardivo perché comunicazione, la pubblicità, adottata non è sufficiente per poter affermare che un ente interessato sia stato effettivamente informato di tutti i suoi contenuti.
Cabiddu: nel ricorso inserire il blocco dei lavori della centrale
Il Consiglio comunale, stamattina ha votato all’unanimità il ricorso al Capo dello Stato perché il Comune sarebbe parte interessata alla costruzione della centrale a Biomassa a Macchiareddu ma escluso dalle varie conferenze di servizi.
Adesso tutto l’incartamento passerà dall’ufficio legale del palazzo municipale agli avvocati che dovranno portare avanti l’istanza.
Giuseppe Cabiddu ha chiesto e ottenuto di inserire il blocco dei lavori che giorno dopo giorno, da luglio scorso ad oggi vanno avanti. “Ci tuteliamo, perché la questione potrebbe andare avanti anni”.
Perplessità sul ricorso e le le ingenti spese legali hanno fatto storcere il naso al presidente della commissione Ambiente Nuccio Arrais.
Polemiche a parte, se non sia stato meglio salire i gradini del tribunale amministrativo regionale.
Ma l’ipotesi è stata accantonata per non correre il rischio di essere fuori tempo e i tempi scaduti.
“Siamo nei termini per ricorrere? Cioè siamo ancora in tempo per proporre un’azione legale o siamo già fuori i termini di tempo previsti dalla legge? – scrive il comitato NoCentrale.it – su questo fa scuola una sentenza del Tar della Sicilia. Un piccolo paese, Vittoria, confinante con Ragusa che si trova nelle medesima situazione di Capoterra.
Il Tribunale dice che il ricorso non è tardivo, in quanto la forma di comunicazione, la pubblicità, adottata non è sufficiente per poter affermare che un ente interessato sia stato effettivamente informato di tutti i suoi contenuti”.
Insomma, secondo la sentenza del Tar siciliano, anche l’amministrazione comunale capoterrese era in tempi utili. Questione superata.
Non resta che appigliarsi al fatto che pur essendo a 5 chilometri dall’impianto che la Powercrop, con un investimento di 140 milioni di euro sta realizzando a Macchiareddu, questo comune sia stato ignorato.
“Nelle conferenze dei servizi avrebbero dovuto coinvolgerci perché siamo limitrofi – ha spiegato il sindaco Francesco Dessì – l’impianto crea un impatto ambientale che interessa il nostro territorio. Noi siamo distanti appena 5 chilometri, quindi qualche voce in capitolo avremo dovuta averla. Invece, siamo stati ignorati”.
Alle stesse domande risponde il tribunale siciliano che calza a pennello anche in questo caso: aveva diritto Capoterra di intervenire su un progetto in territorio di Assemini? Aveva addirittura diritto di intervenire al di là dei contenuti dell’approvazione della Centrale?
“CI hanno mai chiesto qualcosa – domanda Giacomo Mallus del Pd – non ci va bene il metodo utilizzato. Seguendo il principio precauzionale per tutelare la salute dei cittadini, abbiamo fatto quanto si doveva”.
Meno intransigente il capogruppo dei Socialisti Christian Ruiu: “Facciamo il ricorso, anche se in ritardo a causa della macchina burocratica. Stamattina, ridiamo potere agli enti locali quali istituzioni decisive per le sorti del territorio, martoriato dalle scelte e dai compromessi dei palazzi regionali, che non concertano con i sindaci e rallentano, talvolta oscurando, le sorti dei procedimenti amministrativi e di valutazione dell’impatto ambientale e sociale. Siamo favorevoli alla al ricorso proprio per questa grave mancanza nei confronti della nostra comunità.
A priori siamo d’accordo alle rinnovabili, ma bisogna scongiurare i danni creati dalla possibilità di conferimento di materiali di scarto inquinanti nella centrale a biomasse, che sommati all’inquinamento già presente, sono una bomba ecologica”.
Su questo argomento probabilmente con tanti se e ma, i due schieramenti bipartisan, hanno dato l’ok al ricorso.
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