“La carovana del sale”, libro di esordio di Elena Dak

“La carovana del sale” è il libro di esordio di Elena Dak, viaggiatrice veneziana che ha scelto di vivere in giro per il mondo, nelle aree più impervie e disagevoli del pianeta. E’ il reportage di un avventuroso viaggio nel Sahara compiuto con una carovana tuareg che ha attraversato il deserto con trecento dromedari. L’opera, accompagnata da un filmato di grande suggestione, sarà presentata dall’autrice sabato 26 ottobre, nella Biblioteca Poggio dei Pini. A “La carovana del sale”, pubblicato nel 2007 da Cda & Vivalda e in uscita in questi giorni con la casa editrice Corbaccio, è seguito “Sana’a e la notte” (2012, Alpine Studio). L’appuntamento è alle 18,30 nella sala della Biblioteca a Poggio dei Pini (Capoterra), nella piazzetta Ricchi del centro residenziale. La serata sarà condotta da Luciano Piras.

email: bibliotecapoggio@tiscali.it
website: www. bibliotecapoggiodeipini.org

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Il sindaco: il tesoretto Casicip scoperto da Magi alla Tares

Capoterra, Magi: siamo la pattumiera della provincia e il contributo ambientale di 847 mila euro annui è dovuto.

Non vogliamo solo l’elemosina di 209 mila di sconto sullo smaltimento del secco.

Il tesoretto del Casicip come contributo ambientale, secondo i calcoli fatti al centesimo da Franco Magi del Psd’Az, ammonterebbero a oltre 6 milioni di euro, qualcuno vorrebbe chiedere anche gli interessi.
“Gli uffici sono già a lavoro – spiega il sindaco Francesco Dessì – è arrivato il momento di prendere tutta la documentazione in mano e lunedì chiedere un incontro urgente con i vertici del Cacip, perché la delibera regionale sia esecutiva. Il tesoretto sarà utilizzato per alleggerire il carico Tares. In tutti i Comuni, i sindaci sono messi alla gogna per questo salasso, ma noi siamo solo esattori per conto dello Stato. Infatti, il tributo si paga all’Agenzia dell’Entrate”.
Grande fermento nel palazzo municipale per il tesoretto mai richiesto e quindi mai arrivato nelle Casse comunali.
Il presidente della Commissione bilancio, Giacomo Mallus, ha convocato con urgenza i lavori per martedì e giovedì prossimo. “A questo punto si chiederà che il Piano Finanziario che stima in 3 milioni e 300 mila i costi del servizio, venga adeguato a 2 milioni e 500 considerando la novità. In altre parole, chiederemo di abbassare le tariffe. Il prossimo mese arriverà il saldo Tares, la situazione sarà difficile da gestire. Come sta succedendo in altri paesi.
Si parla di costi altissimi per bar e negozi e attività produttive. Anche per le abitazioni si profila un aumento del 70 per cento. Per quanto riguarda il contributo ambiente dovuto, per anni anche in Consiglio abbiamo sollecitato il riconoscimento per il disagio ambientale.
La risposta è sempre stata la stessa: abbiamo lo sconto. Eppure, c’era una delibera di Giunta così importante per il territorio, sarebbe stata sicuramente pubblicizzata dai tanti politici regionali e nazionali, di Destra e Sinistra che gravitano attorno a Capoterra. Possibile che neppure uno ne abbia parlato. La giunta regionale fa un atto così meritorio e poi non lo renda noto? È assurdo.
Comunque, nei conti non c’è nessun buco l’amministrazione si sta già attivando per chiedere conti al Cacip”.
Ecco il punto dolente affrontato da Mallus: l’assurdo.
Un passo così importante per i cittadini, considerando il dramma sociale ed economico è rimasto occultato per lunghi 9 anni.
Fino a quando Magi ha svegliato tutti dal sonno. Ha riportato alla realtà e cioè alla tutela degli interessi dei cittadini.
Una delibera così importante per dar ossigeno alle pattumiere della provincia e nessun politico neppure chi fa incetta di voti lo usa come cavallo di battaglia. Neanche uno.
Quando si tratta di alleggerire le tasse ai cittadini chi ci mette la faccia? Assurdo, neppure in Campagna elettorale.

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Barriere a mare Frutti d’Oro: partiti i lavori terzo pennello

Capoterra, Pino Dessì: resta l’incognita dell’ok dei beni ambientali, per i ritardi degli uffici comunali. Al via dei lavori del terzo pennello, le barriere a mare che dovrebbe proteggere la spiaggia dall’erosione e impedire che durante le forti mareggiate le impetuose e alte onde arrivino sino al salotto delle case dei residenti di Frutti d’oro.
Barriere per scongiurare i drammi, ripetuti più volte. Ultima il 4 e 5 marzo scorso, quando il forte vento di scirocco ha sollevato le onde spingendole sino al salotto di casa.
Ieri, sono partiti gli interventi del pennello al confine del muro con Frutti d’Oro II, adiacente al muro di cinta di una casa e taglierà in due il litorale. Un pezzetto che se ne va. Il prezzo da pagare per la sicurezza.
La Manservigi, ieri ha iniziato a sistemare i primi massi del terzo pennello antimareggiate.
A poche miglia dove oltre dieci anni fa, de sub di Maddalena durante una immersione scoprirono i dolium, le giare. Ma secondo gli uffici, al momento non ci sarà nessun problema e i grandi massi, per il momento, potranno essere buttati a mare. Proprio questo preoccupa i residenti delle zone a mare.
“Gli interventi vanno avanti, è una priorità”, rassicura il sindaco Francesco Dessì.
Dello stesso avviso, Gigi Frau del Pdl che costantemente tiene d’occhio l’andamento degli interventi: Il terzo pennello proteggerà la metà del lungomare di Frutti d’Oro. Qualche modifica è stata apportata dell’Assessore regionale all’Ambiente che ha imposto di mutare il progetto originale. Una variante importante per quanto riguarda alcune barrire. Acqua passata. Guardiamo avanti e attendiamo la fine degli interventi e il ripascimento dell’arenile in modo che questo tratto di spiaggia durante la stagione estiva sia sempre più frequentata”, conclude Frau.
Intanto, Pino Dessì della lista Lucia Baire che aveva presentato un’interrogazione in Consiglio, proprio per avere chiarimenti sulla questione: “Se per caso ci dovrebbe essere un altro rinvio la responsabilità non è certo dei Beni Ambientali che non ha ancora fatto le indagini. La Soprintendenza è in attesa di intervenire già da quando i lavori sono iniziati. Bisogna far presto e approfittare delle condizioni meteo favorevoli. L’affidamento dei lavori va fatto oggi stesso. Se slittano ancora i tempi non bisogna scaricare sempre sugli altri le proprie negligenze e responsabilità”, ha fatto notare.
Il sindaco aveva assicurato: “Abbiamo chiesto i preventivi a cinque ditte e fra non molto assegneremo i lavori”.

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Magi: il tesoretto che arriverà dal Teconocasic servirà per ridurre la Tares

Capoterra, contributo ambientale e debito di 6 milioni, il Comune non sapeva. Mallus: ho convocato la Commissione bilancio per discutere il caso Tecnocasic.

Sarà rivisto il Piano finanziario a ribasso e chiederemo di diminuire le tariffe.

“Il Tecnocasic deve al Comune 6 milioni di euro per il contributo ambientale”.
Quando Franco Magi del Psd’Az, ieri sera ha illustrato al Consiglio comunale l’articolata interpellanza che presentava al sindaco Francesco Dessì e all’assessore Tore Lai, tutti i rappresentanti sono cascati dalle nuvole.
Nessuno sapeva della norma 17/07 del 13 aprile 2004 della Giunta regionale, dice che c’è una la quota che spetta ai Comune dove sorgono gli inceneritori.
Diventa un contributo ambientale pari al 5 per cento. Nelle casse comunali dal 2004 ogni anno sarebbero dovute entrare oltre 845 mila euro:
“Altro il misero sconto di 209 mila euro.Siamo la pattumiera della provincia e ci spetta molto di più – prosegue Magi – quei soldi servono per alleggerire i tributi come la mazzata Tares”.
Nel palazzo municipale è il giorno della resa dei conti. È l’ora del risveglio dal lungo sonno grazie all’elettroshock che ieri sera Magi ha fatto in Aula. Giorgio Marongiu e Dessì chissà quante volte sono andati a battere i pugni sul tavolo della società che gestisce lo smaltimento rifiuti.
Ma la risposta era sempre la stessa: vi spetta solo uno sconticino.
Più volte hanno fatto sentire la loro voce Pino Baire, Nuccio Arrais, Giacomo Mallus, Giuseppe Cabiddu perché venisse aperta la vertenza Tecnocasic.
Adesso si scopre che nelle Casse comunali arriverà un tesoro e servirà a ridurre almeno del 40 per cento le tasse a 23 mila e 400 abitanti.
Stamattina grande fermento nella coalizione e già son partite con urgenza le convocazioni della commissione Bilancio per martedì e giovedì prossimo. All’ordine del giorno c’è proprio il mancato versamento della quota di contributo ambientale che il Tecnocasic dovrà versare, si dice con tanto di interessi.
Giovedì sarà rivisto il Piano finanziario e quindi i tributi tenendo conto del tesoretto che arriverà nel forziere di via Cagliari.
“Per anni anche in Consiglio abbiamo chiesto che ci venissero riconosciute delle compensazioni per il disagio ambientale e la risposta è sempre stata che al Casic già ci praticano uno sconto – lamenta il presidente dell’equipe Bilancio, Mallus (Pd) – oggi veniamo a sapere che la Regione aveva previsto questo contributo ambientale del 5 per cento e rimasto sempre occultato. Il tutto quando sappiamo che sta arrivando una bella tegola del conguaglio Tares sulla testa dei cittadini. La gente non sa che quello che abbiamo mandato qualche mese fa è solo un acconto, il saldo arriverà a il prossimo mese. Si parla di costi altissimi per bar e negozi e attività produttive. Anche per le abitazioni si profila un aumento del 70 per cento. A questo punto si chiederà che il Piano Finanziario che stima in 3 milioni e 300 mila i costi del servizio, venga adeguato a 2 milioni e 500 detraendo dai costi questo contributo”, conclude Mallus.
In altre parole si chiederà di abbassare le tariffe.
I rappresentati di maggioranza e minoranza, si chiedono come sia potuto sfuggire un malloppo di questa entità.
Per ben 9 anni nessuno conosceva la delibera regionale. Né i sindaci di questi ultimi anni, né il segretario, né dirigenti e neppure funzionari. Non è arrivata mai all’orecchio dei rappresentati del Comune nel Consiglio di amministrazione del Cacip.
Non hanno detto niente nemmeno gli assessori e consigliere regionali che hanno ottimo rapporto con il territorio. Mai scambiati due chiacchiere con gli altri sindaci che hanno a due passi dal paese l’inceneritore e godono del contributo come Villacidro.
Per quasi un decennio è rimasta occultata una norma così importante per le Casse comunale, quindi per i cittadini che avrebbero potuto godere di parecchi benefici.

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Magi: il Tecnocasic deve al comune 6 milioni di euro per il contributo ambientale

Capoterra, l’esponente del Psd’Az presenta un’interpellanza al sindaco Dessì perché nelle casse comunali non sarebbero mai arrivati i contributi ambientali che spettano ai paesi che hanno gli inceneritori nel proprio territorio.

“Il Tecnocasic dal 2004 ad oggi dovrebbe dare al Comune ben 6 milioni di euro. Solo quest’anno oltre 847 mila. Soldi mai versati per il contributo ambientale, previsto da leggi regionali e nazionali”.
Questi i calcoli eseguiti al centesimo con tanto di grafici dal Consigliere di minoranza del Psd’Az, Franco Magi che nell’Assemblea civica di stasera presenterà l’articolato documento con un’interpellanza al sindaco Francesco Dessì e all’assessore al Bilancio Tore Lai.
“Tutti gli altri Comuni prendono il 5 per cento come contributo ambientale perché hanno la discarica a due passi da casa. Noi no.
Prendiamo lo sconto di oltre 209 mila euro l’anno ma gli 847 mila non sono mai arrivati – spiega Magi – eppure c’è la delibera numero 17/07 del 13-aprile del 2004 della Giunta regionale che ha adottato un atto di indirizzo per la determinazione della tariffa di conferimento dei rifiuti agli impianti di smaltimento e di recupero.
Ebbene, questa delibera dice che c’è una la quota che spetta ai Comune dove sorgono gli inceneritori. Diventa un contributo ambientale, secondo un’aliquota del 5 per cento.
Questo per dire che il Tecnocasic da 9 anni a questa parte ci deve una montagna di soldi. Se ci becchiamo gli odori nauseabondi, l’inceneritore a due passi da casa dovremo prenderci anche i benefici che magari potrebbero essere utilizzati per ridurre i tributi in questo momento di crisi.
Sul nostro territorio grava un impianto di termovalorizzazione per il trattamento dei rifiuti solidi urbani e un altro per il compostaggio e stabilizzazione della frazione organica, gestiti da Tecnocasic Spa.
Siamo, insomma, la pattumiera della Provincia. Eppure, lo scorso anno abbiamo conferito l’1, 7 per cento dei rifiuti contro il 98,3 che arrivano da tutti gli altri paesi. Invece per i rifiuti organici siamo al 6,88 contro le 93,12 che giungono dalle altre parti.
Vorrei conoscere – chiede Magi – quale è il parere del Comune, in merito a questo delicato problema, e se non ritengano di intervenire immediatamente coinvolgendo il Consiglio e la Giunta per la salvaguardia degli interessi della collettività e per il rispetto delle norme”, conclude il Capogruppo del Psd’Az.

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