Walter Cocco lascia l’assessorato ai servizi sociali

Cocco: problemi personali e impegni di lavoro.
Nel Pd inizia la resa dei conti e la lotta per la successione.
Non è escluso un rimpasto in giunta.

Alla fine non erano solo voci. giovedì, l’assessore ai Servizi sociali Walter Cocco ha dato le sue dimissioni.
È salito nell’ufficio del sindaco Francesco Dessì e gli ha consegnato la lettera.
Probabilmente, non l’ha neppure aperta e non ha chiesto nessuna spiegazione. Più volte era stato detto e annunciato.
Le voci che l’assessore fosse sul procinto di lasciare sono circolate parecchie volte. Cocco, lascia per motivi personali. Incarichi di lavoro non gli consentirebbero di seguire in maniera sistematica un assessorato così complesso.
“La decisione è esclusivamente personale. Nell’ultimo periodo, è diventato per me estremamente problematico conciliare gli impegni professionali con una costante ed efficace azione amministrativa, così come ritengo lo sia stata durante i circa 2 anni e mezzo di legislatura – spiega l’assessore Cocco – tra mille difficoltà dovute soprattutto al terribile scenario economico ed occupazionale e al crescente disagio sociale su tutto il territorio nazionale.
Ritengo che l’Amministrazione abbia dimostrato particolare attenzione non solo al mantenimento di tutti i servizi esistenti, cosa peraltro riuscita al 100 per cento. Ringrazio, il sindaco e tutti i colleghi per avermi dato l’opportunità di poter contribuire al raggiungimento di questi importanti, e non scontati, risultati”.
Da domani inizia la resa dei conti nel Pd e la lotta per la successione.Inutile chiedere. Tutti abbottonati e la frase di circostanza pronta: “Deciderà il leader della maggioranza”.
Le voci contano soprattutto quando urlano per farsi sentire.
Se così stanno le cose, Dessì, nei prossimi giorni avrà un gran da fare per fa quadrare il cerchio e trovare il fatidico equilibrio, attualmente apparentemente centrato.
Non è escluso che in questa fase ci sia un rimpasto nell’esecutivo.
Il numero uno della giunta, ascolta e valuta la scelta più azzeccata. Al momento sta a guardare. Situazione complessa, non semplice. Perché la rosa dei nomi è abbastanza larga, va da Veronica Pinna a Giacomo Mallus.
Senza citare gli esterni, come Vittorina Baire, proposta da Efisio Demuru, il più votato tra i Democratici che dopo tre anni di legislatura, dovrà pur riscuotere il premio del suo successo elettorale.
Tecnici, non graditi al capogruppo del Pd Marco Zaccheddu ex Assessore ai Servizi sociali e già presidente della Comunità Montana. Sull’argomento più volte ha fatto sentire la sua contrarietà: “Fuori i tecnici e dentro gli eletti”.
Magari Nuccio Arrais potrebbe andare all’Urbanistica e l’attuale Assessore Leopoldo Marrapese, primo dei non eletti nel Pd, potrebbe sedere tra i banchi del Consiglio comunale.
Possibili scenari.
Il sindaco, con un occhio guarda gli equilibri e con l’altro conta i numeri che garantiscono stabilità e consentono di approvare il Puc.

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Amianto nella scuola materna di via Veneto, i genitori: ritiriamo i nostri figli

Capoterra, preoccupazione dei genitori che più volte hanno denunciato la pericolosità, minacciano di non mandare più i figli a scuola.

L’ingegnere responsabile sicurezza per la scuola: abbiamo chiesto una bonifica urgente. Intanto, gli alunni non potranno sostare in giardino.

Comune: la situazione non è allarmante, la Asl farà un sopraluogo e avvieremo la bonifica

Allarme amianto nella scuola materna di via Veneto.
Pezzetti di pericoloso materiale sono stati trovati nella ghiaia del cortile dove i 54 bimbi vanno a giocare nelle belle giornate.
Il caseggiato, un tempo era delle scuole medie, ma dopo il violento nubifragio del 22 ottobre del 2008 che spazzò via l’edificio di Rio San Gerolamo, in attesa della nuova, gli alunni sono ospiti in via Veneto.
L’edificio, alcuni anni fa era stato al centro della questione amianto. La pavimentazione era stata completamente eliminata. A quanto denunciano i genitori, la questione non è risolta. Addirittura c’è chi azzarda che i materiali del pavimento sarebbero finiti in giardino.
Il deposito ci sarebbe e le settimane scorse è riemerso.
Allarme dei genitori preoccupati per la salute dei propri figli? L’allerta resta alta, soprattutto quando c’è in ballo una scuola frequentata da bimbi da 3 ai 5 anni.
Per il dirigente comunale, ingegner Enrico Concas, l’origine dei pezzetti di eternit è sconosciuto e sarebbe innocuo per la salute: “Abbiamo fatto più volte sopraluoghi e verificato la situazione – precisa – non c’è nessun allarme, infatti le lezioni non sono state sospese e l’edificio non è stato chiuso. Settimana prossima, i tecnici della Asl faranno un sopraluogo dopo di che daremo l’ok per i lavori. Abbiamo già dato l’incaricato ad una ditta specializzata, la stessa che ha bonificato il palazzo di Giustizia di Cagliari”.
L’ingegnere addetto alla sicurezza scolastica, Evelina Iacolina, ci va con i piedi di piombo: “Abbiamo da tempo segnalato il problema agli uffici comunali. Non è chiaro da dove arrivi il materiale e se per caso ci sia un deposito da qualche parte. Per arrivare all’origine occorrono uomini e mezzi che probabilmente disporrà la ditta specializzata incaricata per risolvere il caso. Comunque, gli assessori sanno tutto. Hanno confermato la bonifica dell’area. Intanto, per questioni di sicurezza abbiamo proibito che gli alunni giochino in cortile, sino a quando non arriveranno le garanzie certificate”.
Più volte, l’assessore ai Servizi tecnologici, Gianluigi Marras, ha fatto visita in via Veneto a ha portato via scatole di materiale inquinante, raccolto in cortile dai collaboratori scolastici, per farlo analizzare. In questo mese sono seguite decine di telefonate e promesse di interventi immediati.
Settimana prossima si vedrà.
I genitori, la dirigente del secondo Circolo, la responsabile alla sicurezza, in queste settimane hanno tenuto in stato d’assedio il palazzo di via Cagliari, anche perché in quella scuola il problema amianto era stato affrontato alcuni anni fa.
Hanno paura e chiedono certezze.

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VI GIORNATA: CUS TORINO VS AMATORI CAPOTERRA

La sesta giornata di campionato vedrà il Capoterra impegnato contro gli universitari del CUS TORINO.
Metabolizzata la sconfitta interna contro il Prato Sesto, gli uomini di Juan Manuel Queirolo si preparano ad affrontare un’altra difficile trasferta. L’allenatore giallo rosso dovrà ancora fare a meno del pilone JP Coetzee mentre la disponibilità di Singh Pardeep sarà valutata solo prima del match. Dovrebbero rientrare in squadra per la gara contro i piemontesi, il centro Alex Panetti e l’ala Mariano Bousmina.

Fischio di inizio fissato per le ore 14.30, arbitro della gara il Sig. Carrera (Roma).

A seguire tutte le gare e gli arbitri della sesta giornata:

Cus Torino v Amatori Capoterra arb. Carrera (Roma)
Valsugana Padova v Gran Sasso arb. Muscio (Prato)
Cus Perugia v Cus Genova arb. De Martino (Napoli)
UR PratoSesto v Zhermack Badia arb. Masini (Roma)
Rangers Vicenza v UR Benevento arb. Navarra (Udine)

Fabio Farigu

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Riunione del Consiglio Comunale

Il Consiglio Comunale di Capoterra è convocato per venerdì 8 novembre 2013 alle ore 19.00, nella sala delle adunanze presso il Palazzo Civico di Via Cagliari n. 91, per la discussione dei seguenti argomenti:

1) Comunicazioni del Sindaco e del Presidente del Consiglio;

2) Interpellanze ed Interrogazioni;
3) Richiesta di azione e dichiarazione da parte del Consiglio Comunale di Capoterra in relazione all’informazione e realizzazione della centrale a Biomasse in Loc. Macchiareddu-Assemini – Ordine del Giorno;
4) Surroga componente Commissione Pari Opportunità.

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Biomasse, consiglio comunale: ci costituiremo parte civile

Capoterra, stasera l’assemblea civica ha votato all’unanimità un documento per dare mandato all’ufficio legale per verificare come mai il Comune sia stato escluso dalle conferenze dei servizi.

Il comitato cittadino che ha raccolto oltre 800 firme, stasera incassa una vittoria: ha smosso l’impasse sulla centrale a biomasse che si sta realizzando a Macchiareddu.

“Ci costituiremo parte civile perché i nostri legali verifichino se il procedimento delle varie autorizzazioni sono state regolare. Dare mandato agli uffici legali e chiedere come mai il nostro Comune sia stato escluso dalle varie conferenze dei servizi, anche se avevamo interesse in quanto il centro abitato è appena distante 3 chilometri e mezzo”, ha detto subito il sindaco Francesco Dessì e ripetuto dal presidente dell’assemblea Giorgio Marongiu, al termine della discussione.
Quindi tutti d’accordo. “Non possiamo subire ulteriormente. Abbiamo già dato. Se non ci ascolteranno presidieremo l’impianto di Macchiareddu”, hanno detto un po’ tutti i Consiglieri.
Preoccupazione per area fortemente inquinata a rischio di infarto ambientale che non ha fatto scelte industriali ma è costretta a subire quella delle amministrazioni limitrofi. Non si dialoga tra vicini anche se appartengono allo stesso schieramento politico.
L’aula gremita, come per le grandi occasioni, presente il gruppo di InfoCaputerra di Luca Salvetti e una delegazione ambiente di Decimonnu.
Il comitato cittadino che ha raccolto oltre 800 firme, stasera incassa una vittoria.
Ha fatto parlare dell’impianto, questo sconosciuto sino all’estate scorsa eppure ad Assemini l’iter d’approvazione andava avanti da oltre quattro anni.
Eppure i paesi confinanti come Capoterra e Uta a quanto pare non ne sapevano nulla.
“Dobbiamo opporci – dice l’assessore all’Ambiente Armando Farigu- per la tutela della salute dei cittadini e , per tutelare gli interessi economici, turistici del nostro territorio che dista appena tre chilometri e mezzo dall’impianto. Siamo affettati dalle opere, l’elettrodotto, pipe-line , la nuova 195. Abbiano già dato”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente della commissione Ambiente, Nuccio Arrais. “Vista la documentazione, insufficiente per esprimere un parere, non abbiamo fatto scelte Non ci sono errori formali. È tutto ok. Il problema è politico. Quanto è inquinante? Quanto le immissioni si sovrappongono ad altre. I tecnici danno l’ok. A noi non basta. Non abbiamo fatto scelte industriali, ma dobbiamo subirle. Assemini deve tener conto delle nostre paure. Martedì prossimo Mario Brugu, un esperto sarà in commissione per approfondire. Non accetteremo impianti al confine senza che da noi non arrivino benefici e vantaggi. Al momento non esprimiamo nessun parere”.
Non concede sconti, Giuseppe Cabiddu: “La centrale di Macchiareddu ci riguarda e siamo preoccupati. Eppure non abbiamo avuto diritto di parola. Nella Piana di Capoterra, siamo stato esclusi nel proteggere il nostro territorio. Non abbiamo deciso, nonostante i progetti ad impatto ambientale interessi il nostro comune. Siamo coinvolti e non siamo stati considerati. Chiedo, di seguire ogni via anche legale per verificare se ci sia stato un illecito”.
Pino Baire punta il dito sulla questione ambientale: “Siamo sicuri che non ci buttino di tutto? Quanti posti di lavoro? Si dice che per il cantiere siano 200 posti e nella centrale lavoreranno poi 45 persone. Questo si chiama assalto al territorio. Eppure non siamo facile terra di conquista. Dobbiamo tutelare la salute dei cittadini”.
Marco Zaccheddu: “Dovremo rivolgerci al tribunale perché rischiamo di diventare la pattumiera d’Europa e nessuno ci dice niente. Qui c’è un enorme danno ambientale e turistico”.
Giacomo Mallus come più volte ha evidenziato: “La regione ha deciso che noi non avessimo interesse diretto anche se la centrale dista pochi chilometri dal centro. Dovevamo essere coinvolti. Vista l’eccessiva industrializzazione, ora non sono più ammessi errori”.
Intanto, Gigi Frau chiede: “Il Comune è stato invitato alle conferenza dei servizi? Se ci hanno ignorato bisogna trovare una via legale per invalidare la Via dato dalla regione. Questo per tutelare i cittadini. Se abbiamo una possibilità bisogna sfruttarla. Iniziare una battaglia senza colori sino ad arrivare ad andare a protestare davanti cantiere”.
Molti, gli interventi e tutti sulla stessa linea: “Che faranno le aziende agricole del territorio? Che cosa produrranno. Pensiamo alle vie legali”, ha continuato Bruno Pillitu e il capogruppo dei Socialisti, Christian Ruiu ha posto l’accento sulla pericolosità delle polveri sottili che sputano le ciminiere.
Applaudo dei cittadini presenti per il documento votato all’unanimità.
Hanno comunque notato troppe sedie vuote, 17 i consiglieri presenti stasera.

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