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COMUNE DI CAPOTERRA
(Prov. CA)
Via Cagliari – 09012 Capoterra (CA)
– Tel. 070.72391 – FAX 070.7239260-206 e-mail: comune.capoterra @
tiscalinet.it |
OGGETTO: realizzazione di
interventi per l'affermazione compiuta della lingua Sarda nel Comune di
Capoterra e richiesta alla Provincia di Cagliari di includere l'intero
territorio comunale nell'ambito della L. n. 482 del 15 dicembre 1999.
DATO ATTO
Che nell’ambito delle linee programmatiche relative
alla Cultura di questa Amministrazione è considerato decisivo per la crescita
sociale e civile della comunità il patrimonio culturale e linguistico;
PREMESSO
Che per quanto riguarda l’aspetto culturale, e
linguistico in particolare, la storia recente di Capoterra non si
discosta da quella delle altre comunità della Sardegna.
In quanto,la diffusione dell’italiano, inarrestabile a partire dalla metà degli
anni ’50, e dovuta alla scolarizzazione di massa ed alla grande diffusione dei
mass media, radio e tv su tutti, è avvenuta in antitesi alla lingua sarda,
anziché in simbiosi con essa, in quanto condotte massicciamente, per non dire
esclusivamente, in italiano.
Che l’operazione, accompagnata da gravi mistificazioni, quali per es. il fatto
che il sardo fosse un “dialetto” dell’italiano anziché una lingua romanza a se
stante, da altrettanto gravi menzogne, quali per es. il fatto che l’uso del
sardo avrebbe impedito l’apprendimento corretto dell’italiano, oltre che da
aspetti tra il cinico e il grottesco, come per es. l’affermarsi in letteratura
della figura del sardo, in genere avanti con l’età, che cerca di parlare l’italiano
storpiandolo, ha comportato per la nostra lingua un ripiegamento in se stessa
ed una condanna a un’esistenza di pura sopravvivenza.
CONSIDERATO
Come tutti i grandi avvenimenti epocali, attorno
alle vicende che hanno quasi permesso l’estinzione di una lingua più che
millenaria, hanno ruotato da una parte pochi grandi eroi, e dall’altra molti
killer. Fra i due gruppi, tuttavia, ha galleggiato un terzo, composto dalla
gran parte dei sardi che, spesso in buona fede, hanno subito passivamente il taglio
della lingua.
Fra i grandi eroi, citiamo padri e madri di famiglia, che umilmente hanno
continuato a parlare il sardo in casa, intellettuali, drammaturghi, poeti e/o
cantadoris (questi ultimi retrocessi dalla mistificazione, al rango di
“poeti dialettali”), che hanno consentito che il sardo continuasse a circolare,
pur sapendo di rivolgersi, in tempi non sospetti, ad un pubblico sempre più
esiguo.
Tutti costoro, continuando a parlare, a scrivere e/o
a cantare in “lìngua”, ne hanno consentito la trasmissione ai nostri figli e,
per il momento, ne hanno rimandato l’estinzione.
RIBADITO
Che fra i
killer (molti di questi, in verità, sarebbero da annoverare al contempo tra i
passivi, sia per il fatto della non piena coscienza della gravità della
propria azione, sia per la ricaduta della propria azione violenta su se stessi)
è doveroso menzionare in generale tutti quei politici sardi, che, fin dai primi
anni della Repubblica, avrebbero potuto fare molto dalla propria posizione, più
o meno prestigiosa, per pretendere che lo Stato applicasse, anche per i Sardi,
l’art. 6 della Costituzione, così come allora, sotto l'azione di ben
altri politici, si apprestava a fare per gli altoatesini di lingua tedesca
e per i valdostani di lingua francese.
Purtroppo i nostri politici preferirono ignorare l’argomento, lasciando così
che della sua distruzione se ne occupasse la scuola, in primis l’Università,
poi i maestri elementari e infine i docenti delle scuole medie inferiori
e superiori, man mano che la popolazione studentesca aumentava per effetto
della massificazione scolastica.
Gravi punizioni, anche corporali, erano comminate a
chi, tra i banchi di scuola, si serviva, anche casualmente, della lingua sarda.
A Capoterra ne siamo testimoni fino agli inizi degli anni ’60.
Poi, nel volgere di una generazione, il tempo di permettere alle piccole
vittime di divenire grandi, e siamo agli inizi degli anni ’80, a Capoterra come
nel resto della Sardegna, comincia, prima lentamente e poi con più decisione, a
prendere vigore una coscienza nuova, non più disposta ad avallare la scelta
suicida di sopprimere la propria cultura millenaria.
RITENUTO
Che una nuova generazione di intellettuali, politici, insegnanti, semplici
padri e madri di famiglia, elettori di qualunque credo politico hanno chiesto e
ottenuto che la Regione (con la L. n. 26 del 15 ottobre 1997) e lo Stato
(con la L. n. 482 del 15 dicembre 1999) riconoscessero la lingua sarda, la
parificassero alla lingua italiana e la tutelassero.
Allo stato attuale stiamo assistendo ad una
grandiosa opera di saldatura culturale tra i giovani e i vecchi eroi che
tennero viva la fiamma della cultura sarda. Sarà proprio questa saldatura che
permetterà, se lo si vuole, ai capoterresi tutti, giovani e vecchi, di
qualunque credo politico, vecchi e nuovi capoterresi, di essere gli artefici di
questa meravigliosa rinascita culturale, che vede le due lingue, ormai
paritetiche, convivere e rispettarsi a vicenda e i capoterresi essere più
uniti.
Il Consiglio comunale di Capoterra si fa testimone, con l'iniziativa dei suoi
consiglieri, di questa nuova epoca.
CONSIDERATO
Che la nuova Capoterra è il frutto dell'unione della
comunità storica di Capoterra e delle cittadine e dei cittadini che a partire
dagli anni ottanta hanno scelto quale loro dimora le varie lottizzazioni
collinare e costiere, persone che si portano dietro la loro cultura e loro
esperienze da ogni parte della Sardegna e dell'Europa, la valorizzazione della
cultura e della storia della Sardegna ha anche il compito di fortificare il
senso di una nuova comunità.
RIBADITO
Che solo nelle comuni matrici culturali e storiche è
possibile creare una nuova comunità civica, la lingua e la memoria del passato
contribuiscono a costruire le fondamenta culturali di una nuova Capoterra.
Il Comune di Capoterra s'impegna a costituire ,nelle
forme più opportune e finanziaramente sostenibili,la Scuola Civica di Lingua e
Cultura Sarda,che avrà il compito di promuovere la conoscenza della lingua
sarda a tutti i cittadini d'ogni età che vogliano studiarla ed apprenderla
RITENUTO
Che l'archiviazione di scritti e il recupero
tradizione orale è da ritenersi prioritaria.
Si rendono necessari, pertanto, degli interventi nel
recupero del patrimonio linguistico d'ogni scritto in lingua che serva a
mantenere viva la memoria della lingua campidanese nella variante capoterrese.
Molto utile sarà costituire un archivio di
registrazioni audiovisive, di canti, racconti, poesie, produzioni teatrali ed
altri generi letterari in lingua.
Qui grande sarà l'ausilio degli anziani capoterresi.
A tale scopo, si individua nella legge regionale
n.26 del 15 ottobre 1997 lo strumento legislativo e finanziario con il quale
far fronte alle varie necessità.
Sarà pertanto necessario nominare una commissione
scientifica composta da esperti e da amministratori.
Sarà compito dell'amministrazione presentare
adeguati progetti alla regione autonoma della Sardegna e alla CEE.
VISTO
Che l'art. 40 del CCNL del 14.9.2000 e la sua
estensione con l'art. 12 delle code contrattuali del 5.10.2001 alle lingue di
minoranze storiche tutelate dalla legge 15 dicembre 1999 n° 482, tra cui è
ricompresa quella sarda, si renderà doveroso per un serio intervento di
promozione linguistica all'interno dell'amministrazione di Capoterra, impegnare
del personale del Comune di Capoterra nella produzione e nella traduzione di
materiale e di servizi in lingua sarda rivolti ai cittadini.
SI RITIENE
Che ogni determina, delibera consigliare, di giunta
ed ogni avviso diretto al pubblico sarà prodotto in lingua italiana e sarda. Il
personale del Comune si occuperà di tradurre successivamente in lingua italiana
gli interventi attuati in Consiglio e in Giunta in lingua sarda e, viceversa,
tradurrà in lingua sarda gli interventi effettuati in lingua italiana.
Tale
intervento è di grande aiuto nella valorizzazione della lingua sarda, essendo
la lingua sarda un chiaro strumento di diffusione delle scelte e degli
indirizzi amministrativi.
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SI RITIENE
Che ogni determina, delibera consigliare, di giunta
ed ogni avviso diretto al pubblico sarà prodotto in lingua italiana e sarda.
Tale intervento è di grande aiuto nella
valorizzazione della lingua sarda, essendo la lingua sarda un chiaro strumento
di diffusione delle scelte e degli indirizzi amministrativi.
CONSIDERATO
Inoltre, il Comune di Capoterra, nell'ambito delle
iniziative, si rende disponibile fin da ora a contribuire, nelle varie forme,
ad azioni di promozione e sviluppo della cultura e della lingua sarda
organizzate dalle Scuole, da altre Istituzioni e da Enti Privati, nel quadro di
un'ampia e consapevole responsabilità del territorio e nel rispetto dei criteri
stabiliti dalla legge 482 del 1999.
CONSIDERATO
Poi che la popolazione del Comune di Capoterra è da
ritenersi per motivi etnici, linguistici, culturali e storici appartenente alla
popolazione parlante la lingua sarda, contemplata nell'art. 2 della L. 15
dicembre 1999 n. 482 "Norme e
tutela delle minoranze linguistiche storiche".
DELIBERA
di dichiarare il Comune di Capoterra nell'ambito di applicazione della L. 482
15 dicembre 1999 e pertanto di considerare l'intero territorio del Comune di
Capoterra l'ambito ottimale nel quale trovano piena ed integrale applicazione
tutte le disposizioni volte alla salvaguardia, alla valorizzazione ed alla
diffusione della lingua e delle tradizioni storico‑culturali della
minoranza linguistica storica, che è parte integrante della più vasta comunità
locale;
di impegnarsi a collaborare, tramite la sottoscrizione di appositi accordi o
convenzioni e con lo stanziamento di specifici fondi, con tutte le istituzioni
scolastiche che assumono l'impegno di dare attuazione ai princìpi ed ai valori
sanciti dalla legge 15 dicembre 1999, n. 482;
di proporre, d'intesa con le medesime istituzioni scolastiche, al Ministro
della pubblica istruzione l’attivazione di un progetto locale nel campo dello
studio della lingua e delle tradizioni culturali proprie della comunità locale;
di valutare, insieme agli organi di governo dell'Università degli studi di
CAGLIARI, quali iniziative possono essere assunte per agevolare e favorire la
ricerca scientifica e le attività culturali e formative utili al perseguimento
delle finalità indicate dalla legge 15 dicembre 1999, n. 482 e della L.R. N. 26
del 15 ottobre 1997;
di procedere alla pubblicazione nella lingua propria della comunità locale
degli atti ufficiali dello Stato e di altri enti pubblici che abbiano
particolare valore e rilevanza per la comunità;
di garantire, esclusivamente tramite una selezione pubblica, che negli uffici comunali
sia presente personale in grado di rispondere alle richieste del pubblico
usando la lingua propria della comunità locale;
di riservare specifici stanziamenti, da erogare sulla base di criteri oggettivi
preventivamente determinati, a favore dell'editoria, degli organi di stampa e
delle emittenti radiotelevisive a carattere privato che utilizzano la lingua
propria della comunità locale, nonché a favore delle associazioni riconosciute
e radicate nel territorio che hanno come loro finalità la salvaguardia, la
valorizzazione e la diffusione della lingua e delle tradizioni storico‑culturali
della comunità locale;
di impegnarsi a collaborare, nelle forme e con le modalità consentite, a fare
in modo che i gestori dei servizi pubblici e privati radiotelevisivi e le
emittenti locali realizzino e trasmettano trasmissioni giornalistiche e
programmi nella lingua propria della comunità locale ovvero che abbiano come
loro finalità la salvaguardia, la valorizzazione e la più ampia diffusione, in
primo luogo nell'intero territorio regionale, della lingua e delle tradizioni
storico‑culturali della comunità locale;
l 'adozione di toponimi conformi alle tradizioni ed
agli usi locali che vanno ad integrare i toponimi ufficiali, anche già
esistentí.
CHIEDE
Che Il Consiglio Provinciale di Cagliari dichiari
l'intero territorio del Comune di Capoterra ambito di applicazione della
suddetta legge.
Invitando IL Sindaco del Comune di Capoterra a voler
adottare i provvedimenti necessari per fornire con sollecitudine alla Provincia
il relativo parere.
- Visto il D.Lgs 267/00;
- Dato atto che sono stati acquisiti i pareri e le
attestazioni di cui al D.Lgs 267/00, riportati in calce al presente atto per
farne parte integranti e sostanziali;