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Carlo Giuliani, 23 anni.Ucciso il 20 Luglio 2001.

In onore di Carlo Giuliani.

 

Ragazzo.

 

Piazza Alimonda, Genova. 17:30 circa di venerdì 20 luglio 2001.

Due colpi. Crudi, diversi da quelli dei lacrimogeni che hanno scandito già sei ore di scontri.

Due spari strazianti, come un ramo secco spezzato. […] Un corpo a terra. “Noooo!”

Grida di disperazione. La piazza, un alveare impazzito. Un buco in testa. Un flusso di sangue scorre, inarrestabile. Ancora un sussulto.

Il ragazzo magro in canottiera è già morto.”

                                                            da Marco D’Auria Rainetnews


Carlo Giuliani era un giovane come tanti ma è morto di sogni, come a pochi succede.

Per un attimo della sua vita aveva creduto di poter vincere la sua battaglia, di far sentire la sua voce e di far capire che in questo mondo repressivo c’era un figlio della società civile che si opponeva ai G8 e alla globalizzazione.

E Carlo Giuliani non era solo.

Genova il 19\20\21 luglio scorso era un formicaio di quei giovani che vengono descritti senza valori, senza ideali e senza morale.

C’ erano anche quei giovani che non sono omogenei ad alcuna organizzazione ma che consapevoli hanno partecipato, che sdegnati dalle “ zone rosse” nelle quali è loro impedito l’accesso, come agli animali nei locali pubblici, hanno raggiunto Genova, l’ennesimo teatro di come diritti e libertà vengano violate e calpestate.

L’unico obiettivo raggiunto dai G8, nel loro vertice blindato, è stato quello di rappresentare i potentati economici dei loro paesi, di chiarire la loro posizione come “ governo dl mondo “ detentore di 2\3 delle risorse del pianeta pur rappresentandone una minoranza, una “ oligarchia “.

Il processo di globalizzazione dovrebbe riguardare i diritti umani inscindibili, la lotta alla fame e all’esclusione sociale, la difesa ambientale del pianeta, un’equa ripartizione delle risorse, l’avvio del processo di disarmo nucleare.

E invece cosa decisero i G8 a Genova mentre fuori si moriva?

Che per aiutare i paesi poveri è “ necessario “ che quelli ricchi diventino ancora più ricchi, che un’economia “ sana “ necessita di un ambiente malato, che per disarmare meglio si deve militarizzare lo spazio grazie ad un ingegnoso scudo stellare, che per combattere le malattie infettive, le quali mietono milioni di vittime nel mondo, si deve creare un fondo di 3.000 miliardi di vecchie lire, che sono “ quasi la metà “ di quanto il sistema sanitario della Regione Sardegna spende per curare solo e soltanto 1 milione e mezzo di persone circa!

A Genova, inoltre, vennero usati dalle forze dell’ordine metodi repressivi e violenti poiché erano stati impartiti loro l’ordine, la licenza d’uccidere e di mirare ai capi dei dimostranti.

Ed è così che Carlo Giuliani è morto.

Tutto questo per noi è immorale e lo è ancora di più ad un anno di distanza.

Con il dibattito svoltosi il 20 luglio 2002 abbiamo onorato la memoria di un giovane che non voleva e né doveva morire ed è grazie a Carlo Giuliani che abbiamo aperto le nostre coscienze a temi quali la solidarietà, la partecipazione e la giustizia sociale.


Questo testo è il resoconto delle nostre opinioni e di ciò che si è detto il 20 luglio 2002 nel

“ Dibattito per non dimenticare ” organizzato dal Consigliere comunale Sergio Dessì, dal Partito della Rifondazione Comunista e dai Giovani Comunisti svoltosi nella sede di

via Colombo 18.

Invece tu cosa ne pensi?Quali sono le tue opinioni in merito?

 

Entra nel nostro Forum, saremo felici di sentire anche la tua.

 


 

 

Circolo “Enrico Berlinguer”

C.so Gramsci, 83 – Via Colombo, 18

Capoterra

e-mail: iskria@tiscali.it


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