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Capoterra, 19 settembre 2001

Siccità, preoccupazione per il rallentamento dei lavori nella diga di Monte Nieddu
Se ne è discusso nel consiglio comunale di lunedì

Il rallentamento dei lavori nella diga di monte Nieddu suscita grande preoccupazione nei comuni che vanno da Capoterra a Domus de Maria perché il suo completamento mette a repentaglio non solo l’agricoltura ma l’approvvigionamento idrico delle popolazioni. Il problema acqua è riemerso, ancora una volta nel consiglio comunale di lunedì scorso in cui Gigi Frau consigliere della lista “Capoterra città turistica” ha presentato all’assemblea un’interrogazione: “Ormai il nostro territorio è da troppo tempo che non vede piovere e questo crea numerosi problemi non solo all’agricoltura ma anche alla popolazione perché nelle loro case, da parecchio tempo arriva l’acqua salata – continua Frau – si chiede al sindaco quali soluzioni possono essere attuate in attesa che la diga di monte Nieddu dia delle speranze”. Si è ormai persa la cognizione del tempo da quando i pozzi comunali di Tuerra e di Tanca de sa Turri sgorga l'acqua salata. Questo fa vivere nell’incubo l’intera popolazione perché deve acquistare l’acqua minerale non solo per bere ma anche per cucinare. “Stiamo risolvendo l’annoso problema –spiega all’assemblea il sindaco Giorgio Marongiu – con una trivellazione di pozzi, in cui si è già riscontrata la presenza di falde acquifere in località Marzalloi a nord di Capoterra che dovrebbero attenuare l’emergenza idrica per i prossimi anni”. Ormai i giochi son fatti e per sconfiggere la grande sete non resta che confidare nell’abbondanza del prezioso liquido che potrebbe sgorgare dalle falde acquifere, considerata la lunga siccità che ha colpito la Sardegna. Ora gli uffici comunali debbono superare gli ultimi ostacoli burocratici per far decollare il progetto, così finalmente l’incubo siccità potrà scomparire. Le varie amministrazioni comunali cercano di attuare soluzioni per fronteggiare l’emergenza idrica che soddisfi il fabbisogno della popolazione e dell’agricoltura in attesa che le aspettative della diga di monte Nieddu trovino riscontro, salvo ancora imprevisti, s’intende.


Dario Serra, corrispondente de "La Nuova Sardegna"

 

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