Capoterra, 24 agosto 2001
Quali prospettive per il centro storico? Discutiamone.
L'assessore all'urbanistica
Raffaela Serra interviene nel nostro Forum
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La
Casa Zanda, ora demolita, è stata uno dei simboli del centro
storico |
Quante case in ladiri del centro storico sono state
demolite negli ultimi trent’anni? La risposta si trova
facendo un giro tra le vie del paese per notare che quattro
mura domestiche centenarie sono state distrutte per far spazio
a parcheggi o ai palazzi verticali di color rosa o verde con
decine di mini appartamenti che rendono all’imprenditore
somme da capogiro perché venduti a prezzi proibitivi. Perciò
via l’antico arco di via Azuni e la vecchia casa di corso
Gramsci per far posto ad una piazzetta ultramoderna e avere
incroci più ampi. E che dire del palazzo all’angolo tra via
Roma e via Cagliari ristrutturato con enormi vetrine da far
invidia ai più moderni centri commerciali? Per non parlare
della scomparsa delle antiche stradine costruite per il
passaggio dei carri ed oggi con una colata di asfalto sono
diventate delle vere e proprio piste automobilistiche. Ma la
goccia che ha fatto traboccare il vaso è la demolizione per
un incendio successo nel mese di giugno, della casa
ultra centenaria degli eredi Zanda di via Roma. Così, il
paese ha perso le sue radici, la sua memoria e le future
generazioni dovranno lavorare di fantasia per rivisitare la
vita quotidiana dei loro nonni. Questo, forse, perché l’architettura
popolare è vista quasi sempre come un costo e quindi è più
conveniente demolire che inserirla nel Piano urbanistico
comunale in modo che sia salvaguardata e quindi valorizzata.
Mai come in questi ultimi mesi si è parlato, di quel poco che
è rimasto, delle vecchie abitazioni, dei portali con i bei
“pròcius”. Così, nel sito Internet www.capoterra.net si
è creato un vero e proprio Forum
dove numerosi visitatori, se ne contano oltre cinquanta al
giorno, hanno espresso a più riprese, la necessità di
riparlare di centro storico. Desiderio, condiviso dall’assessore
comunale all’urbanistica Raffaela Serra: “Mi fa piacere
che si riparli finalmente di centro storico e delle iniziative
che possono intraprendersi alla luce delle normative vigenti.
Basti pensare che tutti gli anni perdiamo ingenti
finanziamenti, che gli altri comuni usufruiscono, perché il
Piano regolatore non lo prevede”. In molti auspicano che il
movimento d’opinione on line diventi da stimolo perché
finalmente sia messo nero su bianco e il centro storico
diventi realtà anche sulle carte comunali.
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