A Milano, contro la favoritissima ed attrezzatissima Amatori Milano si è sfiorata l’impresa: è finita 26 a 20 per i milanesi ma a recriminare sono i capoterresi. L’incontro è stato tiratissimo ancora prima di entrare in campo: per stessa ammissione dei lombardi, infatti, la partita era molto temuta e per tutta la settimana non hanno fatto altro che lavorare psicologicamente alla preparazione del match e concentrarsi per sconfiggere innanzitutto la “paura” degli agguerriti giallorossi sardi. A conferma del grande rispetto riscosso dall’ASD Amatori Rugby Capoterra gli applausi finali e i complimenti della squadra e dei sostenitori avversari al termine della impegnativa gara.
La partita potrebbe riassumersi con un classico “tempo per parte” ma l’intensità dell’incontro, per la forza e l’organizzazione messa in campo da entrambe le squadre merita un’attenta analisi… E anche l’arbitraggio non può essere trascurato, anche se, si sa, in una partita di rugby è l’ultimo dei problemi da affrontare.
Il Capoterra e il Milano entrano in campo con le migliori formazioni; l’ASD Amatori Rugby Capoterra, grazie all’arrivo delle attese quanto necessarie deroghe, fa esordire anche il suo inossidabile tecnico, Ramiro Cassina, nel ruolo di terza linea centro. Risulterà tra i migliori in campo nonché futuro tecnico-giocatore, determinante nel prosieguo del campionato: “Se avessimo vinto non avremo rubato nulla…” sostiene a fine incontro proprio l’allenatore-terza linea mentre riceve i complimenti dai rinfrancati avversari.
Il primo tempo è tutto a favore dell’amatori Milano che la fa da padrone sopratutto in mischia chiusa, ma che nei raggruppamenti a terra, invece, fatica un po di più giocando il pallone troppo lentamente. Bel Capoterra sopratutto con i suoi trequarti che faticano di più nel primo tempo anche perchè esposti ad un vento che penalizza gli spostamenti in profondità, sopratutto con i calci. Ma sono diversi gli errori in fase difensiva da parte dei sardi che nel primo tempo concedono parecchio e Milano arriva a realizzare 19 punti (tre le mete, una delle quali realizzata con astuzia dopo una forte pressione delle loro ali) contro i soli 3 del Capoterra messi a segno con la solita punizione di Gambula. Capoterra che non riesce ad entrare in partita e Milano dominante.
Il secondo tempo è per i sardi un’altra storia: realizzano subito una meta con Riccardo Pirastu, che buca la difesa milanese dopo una bella azione tutta in velocità partita da Alessio Demontis. Da quel momento inizia un vero e proprio assedio da parte dell’ASD Amatori Rugby Capoterra che porterà alla realizzazione anche di un’altra meta, con Stefano Aio, grazie ad un intercetto, che li rimette in gioco. Ma saranno gli ultimi 10 minuti effettivi di gioco a dare al Capoterra la certezza di avere fatto tremare i favoriti avversari: un vero e proprio assedio nell’area di meta dell’Amatori Milano che avrebbe meritato una meta tecnica non concessa dal titubante arbitro, probabilmente non all’altezza della decisione. Dopo 4 maul promosse dal Capoterra e fatte crollare dai milanesi, infatti, questa sarebbe dovuta essere la decisione da prendere.
Così non è stato e la partita finisce 26 a 20 per i milanesi.
ASD Amatori Rugby Capoterra