Egregio Amministratore, ritengo, alla luce degli ultimi eventi che hanno interessato il Consiglio Comunale riguardo alla Legge 133/2008, per amore della verità oltre che per la trasparenza che deve caratterizzare una corretta informazione, sia doveroso che io faccia alcune opportune precisazioni. Penso sia acquisito, anche dai frequentatori del Suo rispettabile sito, che abbia sempre accettato, consigli, critiche negative o positive che fossero, a volte anche ingiustificate alla mia persona. L’ho fatto credo sempre con garbo e rifuggendo da inutili polemiche, con rispetto delle altrui posizioni, con civiltà e con quel senso democratico che deve sempre prevalere in un confronto civile e rispettoso delle regole. Mi riferisco all’articolo apparso su “L’Unione Sarda” il 09/02/2010 dal titolo fittizio “Privatizzazione dell’acqua? – Maggioranza contraria” e puntualmente riportato anche da “Capoterra.net” . Premetto che la dichiarazione virgolettata che mi si attribuisce non l’ho mai rilasciata (non sentivo la giornalista da più di un mese) e comunque non mi appartiene, tanto meno giustifica la posizione tenuta in Consiglio dalla Minoranza. Ho in ogni modo prontamente telefonato all’autrice del pezzo, (persona che fra l’altro stimo) la quale mortificata “candidamente” ha ammesso, non prima di essersi scusata più volte, di aver avuto il “passaggio della notizia” da qualcuno della Maggioranza di cui “si era fidata”. Come ho già detto, non amo le contese improduttive e non intendo innescarne adesso, però ritengo gravissimo si possa in modo così artefatto e imprudente, mettere alla “gogna” una persona chiunque essa sia, attribuendoli dichiarazioni o posizioni mai esternate. Detto questo, è impensabile non stigmatizzare il modo strumentale con il quale l’articolo in questione è stato trattato, laddove la notizia cerca funambolicamente di far credere che si voglia per davvero “Privatizzare l’acqua”. Invero la legge 133/2008 all’art. 23/bis, parla invece di gestione partecipata (in regime di concorrenza) anche di soggetti privati, delle reti ed impianti di distribuzione dell’acqua e, mai della sua vendita o mercificazione. Infatti, il comma 5 della stessa Legge recita: “Ferma restando la proprietà pubblica delle reti, la loro gestione può essere affidata a soggetti privati” – passo normativo, credo limpidissimo ed assolutamente non interpretabile. La Legge si pone infine l’obiettivo, fra l’altro in adeguamento alla disciplina comunitaria in materia, di dare un servizio efficiente e di qualità a tutta l’utenza. Per tornare alla mozione Consiliare presentata dalla Maggioranza e bocciata dall’Opposizione, il voto contrario è invece proprio dovuto alla natura ed ai contenuti surrettizi ed ingannevoli dello stesso documento, che tenta con evidente pressappochismo, di far credere ai cittadini che si vuole “vendere l’acqua”. Vorrei aggiungere inoltre che trattasi di Legge Nazionale e che in ogni modo la delibera votata in Consiglio Comunale, di fatto, non produrrà nessun effetto concreto alla nostra comunità. Resta soltanto di quel documento, il ricordo della sua natura demagogica e populista. Ricordo, infatti, che già la maggioranza Consiliare di centro-sinistra (“pioniera e lungimirante”), con delibera del C.C. n.47 del 05/11/2008, votò favorevolmente al trasferimento del servizio idrico integrato al gestore unico d’ambito “Abbanoa”. A poco servono poi le improbabili giustificazioni di tale decisione, dettate dall’emergenza del momento o dalla carenza di fondi del Comune, quello che resta è l’atto politico, che paradossalmente stride ed è profondamente incoerente con la recente mozione votata in Consiglio. Meglio sarebbe stato quindi evitare proclami o enfatizzazioni su un argomento, che invece merita rispetto e attenzione, atteggiamenti per la verità ad appannaggio solo di qualche Consigliere “galoppino” in cerca di visibilità politica. In questi casi il silenzio sarebbe stato auspicabile. Ho cercato in questa nota di sintetizzare il mio reale pensiero e chiedo scusa invece se per qualcuno sono stato prolisso, anche perché molto ci sarebbe ancora da dire e la sostanza resta fondamentalmente una: “Non permetto a nessuno l’arrogarsi il diritto di attribuirmi affermazioni o posizioni che non mi appartengono”. Se poi si ravvisasse davvero la possibilità che “taluni” avessero la presunzione di agire nel senso dell’inverosimile vendita o mercificazione di un bene “prezioso qual è l’acqua”, sarò in prima linea insieme ai miei colleghi di opposizione nel condannare e contrastare con tutte le forze, questo genere di iniziative. Ponendo fine definitivamente a questa spiacevole questione, ringrazio Lei gentile Amministratore e la pazienza di chi mi avrà voluto leggere.
Il Consigliere Comunale
Pino Baire