Riscontrando la nota di Efisio Demuru Assessore ai Lavori Pubblici di Capoterra che questo sito ha pubblicato, ritengo di dover ricordare che le critiche mosse sono determinate dalle semplici carenze riscontrate nell’individuazione e nelle modalità di offerta dei servizi pubblici di Questo Comune.
Personalmente non ho alcuna intenzione di sollevare sterili polemiche, tanto meno di natura ideologica, ma contribuire a risolvere dei problemi reali. Nulla di più o di personale.
Le critiche, pertanto non sono fini a se stesse, ma finalizzate a promuovere la crescita anche in termini qualitativi dei servizi erogati da questo Comune con l’effetto di far accentuare la crescita della nostra comunità da un punto di vista socio economico pienamente sostenibile. Del resto il benessere del nostro Comune non lo si misura con il PIL che esprime o con il numero degli interventi pubblici effettuati. A questo proposito penso sempre ad un cartello che si notava entrando nel Comune di Sarroch dove c’era scritta una frase di questo tipo: “Sarroch è inserito fra i primi 100 comuni più ricchi d’Italia”. Ma se anche così fosse… oggi, a chi giova vivere a Sarroch? Che diritto ha un bambino di crescere in un territorio compromesso dalla generazioni che lo hanno preceduto?
Certo le nostre emergenze sono di tipo differente ma esse ci sono ugualmente. Penso ad esempio aalla cultura, ai luoghi di aggregazione che, quando sono presenti sul terriorio, sono quasi esclusivamente di tipo parrocchiale. La cultura ha bisogno anche di altro per potersi eprimere e consolidare e talvolta deve anche affrancarsi da questa!
Se si vuole evitare di ricostituire un’ulteriore frattura fra le due sostanziali componenti territoriali di questo Comune è conveniente che l’Amministrazione si affretti a dare dei chiari segnali al riguardo.
Quanto poi alla tipologia e qualità dei lavori effettuati sarebbe il caso che qualche vostro tecnico andasse a verificare i liquami che fuoriescono da un tubo danneggiato alcuni mesi fa a Su loy, proprio in prossimità del nuovo ponte.
In merito al dialogo rispondo che non da oggi abbiamo cercato di proporre delle iniziative al Comune, in fatto di turismo, cooperazione internazionale, volontariato, artigianato artistico, valorizzazione delle risorse territoriali, senza avere quasi mai delle risposte che non fossero meramente interlocutorie. Del resto non si deve dimenticare che le manifestazioni “Capoterra Produce”, “Natale a Capoterra”, “Rassegna di arte e di cultura”, “Sagra del pomodoro”, sono state realizzate in modo brillante e in tempi non sospetti, portando apprezzamenti e visibilità a tutta la comunità capoterrese. Così come quando venne realizzato a Capoterra un Centro di animazione socio culturale e di formazione professionale e si portavano gli studenti di questi corsi in giro per l’europa, o venne creato il primo periodico locale “Artigianarte” ed una casa editrice.
Ma erano altri tempi… Oggi mi si accusa di essere ingiusto e scorretto nei confronti di una Amministrazione comunale solo perché non mi identifico in essa (ma del resto i Verdi non sono neppure presenti nel Consiglio comunale!) in quanto incapace di dialogare con la gente e di far pesare il proprio peso politico nei tavoli che contato.
Del resto mi chiedo: “Ma il Comune di Capoterra conta qualche cosa nell’ambito delle amministrazioni dell’area metropolitana di Cagliari o vuole fungere da area sosta, dormitorio per i pendolari, come lo è stato Quartu per anni?”. Il Comune controlla periodicamente lo stato della biosfera del territorio? Verifica il grado di inquinamento della Laguna di Maramura e le infiltrazioni provocate dal tetracloro di benzo, meglio nota “Diossina” che è purtroppo ben presente nel lato cositiero del terriorio? Che senso ha far realizzare altre insediamenti abitativi (fra l’altro anche in zone di levato pregio naturalistico) senza pensare alla vivibilità dei luoghi? Non basta fare plessi scolastici, impianti sportivi, piazzette occorre garantirne la piena operatività e il contesto funzionale, oltrechè salvaguardare le aspettative dei residenti. Facciamo tutti uno sforzo per elevare il livello di vita della nostra comunità e non pensiamo solo al contingente che spesso ci fa “perdere di vista” i riferimenti della rotta che stiamo percorrendo o che dovremmo percorrere.
Roberto Copparoni
Docente di diritto ed economia del turismo e legislazione sociale
Referente provinciale dei Verdi della Sardegna