Capoterra. “I miei primi quarant’anni”: quelli di Mario Mura il “vecchietto” che ha ancora tanta voglia di calcare i parquets. Quasi sedici anni di onorata carriera, con diciassette presenze in Nazionale e un Mondiale Universitario disputato nella stagione 1994-1995. Quanto basta per raccontare Mario Mura, capitano in campo e fuori. Il trascinatore del Capoterra 2000 si racconta tra passato, presente e futuro. Un passato ricco di successi, un presente che ne fa un’ istituzione del calcio a cinque e un futuro da dedicare soprattutto ai giovani. Cinque le casacche vestite dal forte giocatore cagliaritano: Delfino Cagliari, Cagliari, ATS, Costa di Sopra nuovamente Delfino Cagliari, poi ancora Cagliari e dalla stagione 2002-2003 bandiera del Capoterra 2000, attualmente in corsa per la promozione in serie A2.
– Capitano, a 40 anni ti diverti ancora …
“Si, perché ho la fortuna di avere dei compagni di squadra eccezionali, un mister che mi stimola e una società seria. Raramente salto un allenamento, e solamente gli infortuni mi rendono triste, ma per mia fortuna tra il campionato scorso e quest’anno ho saltato solamente tre partite per infortunio”.
– Allenatori, compagni di squadra, dirigenti e tifosi: chi ricordi con maggiore stima e affetto?
“Nella mia carriera da calcettaro ho incontrato praticamente tutti, e posso dire di avere un ottimo
rapporto con tutti, sia allenatori che atleti. E’ chiaro, poi, che a Capoterra ormai ci sono da sei anni
e questo ha rafforzato il rapporto sia con il presidente e sia con i dirigenti. Con alcuni miei ex
compagni di squadra ho un rapporto di amicizia e stima decennale: come Alberto Carta, Manuele
Sanna, Stefano Secci, Roby Camba e altri”.
– L’attuale posizione di classifica del Capoterra 2000 è piuttosto soddisfacente: si può puntare alla promozione diretta in A2?
“Credo che la nostra squadra stia facendo un bellissimo campionato, al di sopra di ogni aspettativa. All’inizio l’organico era incompleto e quindi ci sono stati dei risultati altalenanti, poi con il mercato autunnale sono arrivati giocatori che hanno fatto salire il tasso tecnico della squadra e di conseguenza sono arrivati anche i risultati.
Attualmente siamo al terzo posto distanziati dall’Assemini di cinque punti (hanno però una partita in meno) quindi credo che per il primo posto l’Assemini sia la candidata principale per il salto di categoria. Per i play-off ci siamo anche noi, ci sono ancora tanti scontri diretti: è tutto da giocare.
– Quando hai capito che la squadra poteva competere per il salto di categoria?
“Quando la squadra è stata completata con gli ultimi innesti. Noi non abbiamo il giocatore che in certi momenti, con una giocata personale, ti permette di segnare. I nostri gol sono soprattutto frutto di una organizzazione di squadra. Quest’anno solo il Velletri ci è stato superiore, mentre con tutte le altre abbiamo giocato alla pari.”
– Ci puoi indicare i due quintetti composti da giocatori sardi che, a tuo parere, sono i più forti.
“Bella domanda, ma ci provo: Roberto Orani – Vito Ragno – Roberto Lai – Davide Mura – Alessandro Valli; poi direi anche Fabrizio Vacca – Ale Usai – Franco Mura – Luca Serra – Alberto Carta. Non mi sono dimenticato certo di Riccardo Maglione, Diego Podda, Massimo Fronteddu, Otello Ragno e Massimo Medinas (anche questo sarebbe un bel quintetto!)”.
– Hai qualche rimpianto?
“No, ho avuto la fortuna di praticare questo bellissimo sport ottenendo – credo – bei risultati sia
a livello personale che a livello di squadra”.
– Come giudichi il calcio a 5 isolano?
“Vedendo i risultati positivo, abbiamo tre squadre in A2 (di cui due ai primi posti), mentre in serie B nei primi cinque posti ci sono tre squadre sarde.
E’ un movimento in continua crescita: ci sono belle realtà come Senorbì, Elmas e Basilea pronte per il salto di categoria. Insomma, credo che la presenza di più squadre nei campionati nazionali non possa che far crescere tutto il movimento.
Vorrei sottolineare, che tutte le squadre di A2 e B (tranne Alghero) sono allenate da tecnici sardi e, visti i risultati, credo che i nostri non hanno nulla da invidiare ai tecnici stranieri”.
– Sabato 1° marzo si va a Velletri, poi in casa con la capolista Assemini e, a seguire, l’altra trasferta ad Orvieto: tre finali verità.
“Abbiamo tre partite che ci possono proiettare ai vertici della classifica: sono tutte difficili, perché giochiamo con le migliori formazioni. Noi stiamo bene sia fisicamente che psicologicamente, quindi scenderemo in campo consci della nostra forza poi se gli avversari si dimostreranno superiori gli faremo i complimenti. L’obiettivo della società era quello di mantenere la categoria e di fare un bel torneo, e sino a questo momento non stiamo tradendo le aspettative”.
– Quale sarà il futuro di Mario Mura?
“Questo sarà il mio ultimo anno da giocatore del Capoterra 2000 (anche se la voglia di giocare rimane tanta). Ringrazio il mister e la società per gli attestati di stima ricevuti, ma credo che sia arrivato il momento di dire basta. A maggio sarò libero di decidere il mio futuro, vorrei allenare in società composte da persone serie e, soprattutto, che abbiano dei programmi”.
Carlo Manca
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