In nome della Privacy, collettiva realizzata da 24 giovani artisti italiani

Michele Altieri, Andrea Biavati, Danilo Caria, Paolo Carta, Francesco Casale, Claudia Castangia, Diego Collu, Anna Congiu, Rossana Corti, Annamaria Cossa, Simona Cotza, Elisabetta Esciana, Fabrizio Antonio Ibba, Ylenia Marras, Mauro Mulas, Patrizia Nicoli, Antonio Palumbo, Emanuela Paba, Anna Maria Pisano, Francesca Randi, Laura Saddi, Manola Sannia, Pierluigi Serra, Tostoini.

Inaugura giovedì 27 settembre alle ore 19,00, presso La Galleria d’arte La Bacheca, la mostra “In nome della Privacy”, collettiva realizzata da 24 giovani artisti italiani.

Nata da un progetto sulla Privacy, ideato da Erica Olmetto per la galleria d’arte La Bacheca, la mostra propone una selezione di 42 opere con le quali ciascuno degli artisti prescelti ha dato una propria interpretazione del concetto di violazione psicologica e fisica del privato. All’origine della scelta del tema non è tanto l’importanza dell’argomento in sé, ma soprattutto la frequenza con cui attualmente è dibattuto, mentre il suo successo scaturisce dall’interpretazione che i 24 artisti hanno dato analizzando il problema da molteplici punti di vista, sviscerandolo o cercando, in modo sottile ma efficace, di nasconderlo. Lo stile eclettico, dovuto all’uso di diverse tecniche quali olio e acrilico su tela, fotografia e video arte, è accentuato dalla presenza di una varietà numerica che distingue un artista dall’altro: la maggior parte ha accolto la proposta di realizzare 2 opere di medio e piccolo formato, altri, invece, hanno preferito l’opera unica di formato medio e grande.

Dal testo critico in catalogo di Erica Olmetto:

“La questione inquietante è che in ogni caso […] si adombrino ancora resistenze psicologiche e culturali nell’accettare una legge sulla violenza sessuale che è stata approvata dal parlamento italiano solo nel 1996 (n.66, 15-2-1996), con un ritardo davvero inconcepibile per qualsiasi Stato democratico. Mentre gli altri Paesi discutevano l’integrazione dei casi di molestia e di violenza psicologica nel codice penale, in Italia si stava invece ancora cercando di convincere gli obiettori che la violenza sessuale non riguardava la moralità, bensì era un crimine contro la persona. Tale legge […] era in effetti l’unica battaglia civile su “pubblico-privato” rimasta inspiegabilmente aperta dagli anni Settanta, in cui erano stati invece ottenuti il diritto di divorzio e aborto” (da Il dibattito sulla violenza sessuale in Italia e in Europa).
Intercettazioni telefoniche, violazioni della privacy su internet, scoop fotografici, abusi, stupri, pedofilia. Problemi che affliggono la nostra società e che sono frequentemente oggetto di analisi e motivo di scandalo nelle prime pagine della cronaca giornalistica, nei reportage televisivi, all’interno delle mura domestiche, insomma, nella vita di tutti i giorni. Ad un certo punto scopriamo che i nostri diritti, possono essere in qualche modo, da chiunque e in qualunque momento lesi, oltraggiati, vituperati. Assistiamo increduli, all’ordine del giorno, ad episodi familiari agghiaccianti come il fenomeno sempre crescente delle “stragi”. Siamo, spesso, testimoni involontari di fenomeni individuali di violenza psicologica e spesso carnale, tracce di infanzia violata, momenti di solitudine, dove il silenzio della vergogna mette a tacere qualsiasi pregiudizio. Sulla base di queste constatazioni, ci aspettiamo che, attraverso l’arte, la rabbia e l’orgoglio risveglino questa coscienza privata e la rendano pubblicamente presente, e che il giudizio dell’uomo abbia ragione del proprio diritto.

Galleria d’arte LA BACHECA – Via dei Pisani 1 – 09100 Cagliari
Tel. 070663396 – Fax 0704524997 – www.bachecarte.it

La locandina

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