Un’estate da dimenticare, quel pezzo di litorale è diventato da troppo tempo un cantiere per la realizzazione delle barriere a mare i cosiddetti pennelli. Sabbia quasi non se ne vede più, ma solo enormi massi che dovrebbero impedire alla furia del mare di raggiungere le abitazioni. Sino all’inverno scorso, il problema è rimasto irrisolto perché il moto ondoso ha continuato con rabbia a fare il suo giro come se quei giganteschi massi fossero stati piazzati per rendere quel fazzoletto di spiaggia, il luogo della desolazione.
Attualmente l’intervento è fermo, ma non è ben chiaro il motivo. Inutile chiedere, di preciso nessuno sa nulla, ancora meno con le ferie ferragostane. I Lavori son sospesi alla terza barriera antierosione sia per le ricerche archeologiche delle anfore i “dolium”. Inoltre il progettista e direttore ai lavori del colossale intervento, Nicola Montaldo ha presentato una variante per una questione di pennelli sofolti oppure no. Insomma, le barriere sommerse hanno meno impatto ma considerati i risultati sarebbero inefficaci. L’erosione era ben oltre le previsioni. Allora si passa da sommersi a emersi. Magari saranno meno belli da vedere, ma i tecnici scommettono che quella sia la soluzione più efficace.
“Spero che il cantiere venga riaperto al più presto – annuncia l’esponente del Pdl, Gigi Frau e presidente della commissione Bilancio – e il Savi approvi la variante per modificare l’assetto dei pennelli. Si tratterebbe di aumentare i moli sofolti siano alla terza barriera. L’obiettivo è quello di contenere e contrastare il moto ondoso. Purtroppo al momento, i risultati sperati non sono arrivati. Ora la speranza è riposta nella modifica dell’intervento che dovrebbe passare da meno 40 a più 90 centimetri. La differenza dovrebbe attenuare la furia delle onde”…
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