CAPOTERRA, il ricorso presentato dalla giunta Dessì al Capo dello Stato è stato ritenuto ammissibile e sarà esaminato dal Tar.
Il Presidente della repubblica rimanda la questione alla regione e il governatore coinvolge il Tribunale amministrativo.
Vittoria di “No Centrale.it” che l’inverno scorso ha raccolto le firme e chiesto la discussione in aula.
Gli uffici romani appena hanno visto l’incartamento, e a quante pare alcune questioni da limare, hanno rimandato la patata bollente al governatore della Sardegna.
A Pigliaru non è rimasto altro che rimandare la decisione al Tribunale amministrativo.
In questo rimpallo di responsabilità probabilmente ha pesato il no dato nelle conferenze dei servizi dalla Forestale e dalla Asl.
L’Azienda sanitaria ha messo in evidenza l’aggravarsi del rischio per la salute per l’aumentare delle emissioni nell’atmosfera e per l’incertezza per la provenienza del materiale combustibile.
I dirigenti forestali hanno invece messo in dubbio la possibilità di assicurare tutta la biomassa nel mercato regionale.
Il rischio è che non si sappia bene che cosa si bruci dentro gli impianti di Macchiareddu.
D’altronde le norme nazionali ed europee ammettono come biomasse alcuni tipi di rifiuti.
Negli anni scorsi, l’intero Consiglio asseminese ha dato l’ok per l’inizio dei lavori per tira su la centrale a biomassa, a due passi dal carcere nell’area industriale di Macchiareddu.
Adesso arriverebbe una pausa in attesa che il Tar decida.
“Nelle conferenze dei servizi avrebbero dovuto coinvolgerci perché siamo limitrofi – dichiara il sindaco Francesco Dessì – l’impianto crea un impatto ambientale che interessa il nostro territorio.
Noi siamo distanti appena 5 chilometri, quindi qualche voce in capitolo avremo dovuta averla. Invece, siamo stati ignorati”.
Ricorsi spinti da una mobilitazione popolare e da una raccolta di firme che ha spinto il Consiglio a prendere delle decisioni.
Anche Uta, con l’interrogazione consiliare di Nando Coghe, spinge su questa direzione.
Dopo il successo “No Centrale.it” non molla e insiste: “Ci domandiamo se questa modalità di approvazione di un progetto industriale abbia garantito nella sostanza il diritto di parola e di pensiero dei cittadini di Capoterra…
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