Capoterra, la centralina non è in rete, eppure potrebbe salvare vite umane nelle eccezionali precipitazioni.
Il presidente del Consiglio Marongiu, nell’assemblea di giovedì, ha sollecitato il sindaco Dessì, perché al più presto sia nel sito del Comune.
La stazione meteorologica, da un po’ di tempo è sul tetto del palazzo municipale di via Cagliari, ma non è ancora entrata in funzione. Non è in rete.
Il presidente del Consiglio, Giorgio Marongiu, giovedì, durante l’apertura dell’Assemblea, ha sollecitato il sindaco Francesco Dessì di metterla al più presto.
I 60 paesi colpiti da Cleopatra e i fax della Protezione civile regionale che durante le emergenze arrivano di sabato sera negli uffici comunali, le udienze in corso nel tribunale di Cagliari per le quattro vittime per il maltempo di cinque anni fa, sicuramente ha fatto pensare alla prevenzione.
Giovedì, nel Palazzo di Giustizia oltre 160 parti civili. Otto gli imputati tra tecnici e amministratori locali, chiamati a vario titolo a rispondere dall’accusa di omicidio colposo, inondazione colposa e rifiuto d’atti d’ufficio.
La sorte ha voluto, che proprio, nei giorni più tragici per la Sardegna con una nuova ondata di eccezionali precipitazioni, in poche ore è piovuto quanto sei mesi, vanno in scena le udienze.
Adesso si contano 16 vittime e un disperso tra Onanì e Bitti.
Mentre a Cagliari si celebra il processo per le 4 vittime del nubifragio del 2008 che colpì soprattutto Capoterra.
Bisogna voltar pagina. Proprio per questo l’allora amministrazione Marongiu ha acquistato le centraline meteorologiche Davis e giovedì scorso all’apertura dell’Assemblea ne ha sollecitato il collegamento.
“Le stiamo attivando”, ha prontamente risposto il sindaco Dessì.
Ancora oggi, nel sito istituzionale, alla voce “Sicurezza ed Emergenza”, non c’è traccia della stazione.
Invece, nel sito del Comune di Sestu, tanto per citare un vicino di casa, è ben visibile. Segna temperatura, precipitazioni, umidità, eventi eccezionali, pluviometro, anemometro, radiazione solare, radiazione ultravioletta, temporali e quanta acqua è piovuto oppure scenderà dal cielo. Fornisce in tempo reale i fenomeni atmosferici. Informa i cittadini com’è la situazione nel proprio territorio.
Un modo per le amministrazioni comunali di sopperire alle inefficienze, dei fax e comunicati che arrivano a tarda notte quando gli uffici sono chiusi e non è più possibile attivare tutte quelle procedure scritte nel protocollo quando c’è l’emergenza e non dev’essere perso neppure un minuto.
Immediatamente deve scattare l’allerta e l’avviso ai cittadini.
L’alluvione del 2008 da queste parti e Cleopatra che ha messo in ginocchio l’Isola ha insegnato?
La Regione, ha 300 centraline meteorologiche e nessuno le può vedere. Eppure potrebbero salvare parecchie vite umane. Senza, però dimenticare la messa in sicurezza del territorio.
Male che vada, si potrà contare su quelle amatoriali sparse un po’ in tutti i paesi.
Anche il giudice di Tempio, proprio per questo, ha bacchettato la Protezione civile.
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