Capoterra, la Commissione bilancio fa richiesta al Cacip di accesso agli atti per controllare i piani tariffari dal 2004.
Pino Baire: il regolamento Tares penalizza i meno abbienti. Molte attività chiuderanno.
Il Consiglio comunale, stamattina ha approvato all’unanimità la rateizzazione della Tares.
La scadenza della prima rata è fissata al 16 dicembre con pagamento della maggiorazione allo Stato di 30 centesimi al metro quadro. La seconda rata al 28 febbraio e la terza il 31 maggio.
Voto contrario dell’opposizione sulla modifica del regolamento: “Non posiamo dare il nostro ok perché il regolamento è carente, anche dal punto di vista normativo”, ha detto Pino Baire.
Il sindaco, Francesco Dessì, ha affermato che se andrà a buon fine il recupero del contributo ambientale Cacip dei sei milioni di euro, sarà possibile ridurre la Tares che nel 2014 si chiamerà Tari.
Intanto, nel primo incontro tra Comune e i vertici del consorzio industriale sarebbe emerso che nulla sarà versato nelle casse comunali.
Il capo della coalizione ha dato mandato ai legali: “Se non troveremo una soluzione saremo costretti di presentare ricorso al Tar”, chiarisce Giacomo Mallus, presidente della Commissione Bilancio.
Il vice presidente, Franco Magi che il mese scorso ha “Scoperto” il contributo ambientale di 847 mila euro annui che il Cacip dovrebbe dare a Capoterra e ha presentato un interpellanza alla giunta, aggiunge: “Non vogliamo solo l’elemosina di 209 mila di sconto sullo smaltimento del secco secondo i calcoli dal 2004 ad oggi sarebbero oltre 6 milioni di euro. Senza conteggiare gli interessi. Comunque, abbiamo fatto richiesta di accesso agli atti firmata da tutta la commissione Programmazione, organizzazione e risorse con Fabrizio Cau, Giuseppe Fiume, Giampiero Sanna e Luigi Frau, per poter spulciare i piani tariffari dal 2004 al 2012”.
La vertenza è aperta, non resta attendere gli sviluppi.
I toni dello scontro si sono fatti sentire, quando si è parlato della modifica Tares: “Non condividiamo questo regolamento – ha continuato, Pino Baire – perché non sono state accolte le nostre proposte, per quel che riguarda, l’esenzione alle famiglie povere. Insomma, penalizza i meno abbienti”.
Botta e risposta dall’altra parte della barricata: “Come no? – ha ribadito Mallus – abbiamo fatto sconti a chi ha reddito Isee di 4 mila e 500 che corrisponde a circa 12 mila Irperf. Le attività saltuarie pagano per il periodo in cui usufruiscono il servizio. Abbiamo concesso il massimo”.
Aumenti in vista per bar, pizzerie e i fruttivendoli, perché secondo la tabella del Governo questi produrrebbero più rifiuti.
“È una tassa profondamente ingiusta, studiata scientificamente per colpire le categorie più deboli – prosegue Baire – per non parlare della pressione fiscale che aumenterà a dismisura per tutti. Molti artigiani, commercianti, ristoratori e baristi si vedranno costretti, purtroppo, a chiudere. Si prevedono aumenti del 400 per cento”.
Tanto per fare qualche calcolo: un bar di 100 metri quadri dovrà versare 1600 euro. Mentre una famiglia di due persone che vive in 100 metri quadri, lo scorso anno pagava 230 euro quest’anno 310. Se invece sono in 4 il totale arriva a 400 euro e con 6 figli a 500. Sconti a chi ha più di 6 figli e a Capoterra ce ne sono 135, purché abbiano un reddito Isee di 4 mila e 500 euro. Insomma, si paga 60 euro a persona calcolando anche 30 centesimi in più a metro quadro della casa.
Nell’assemblea civica di stamattina, il numero uno dell’esecutivo, non ha fatto nessun accenno alle dimissioni dell’assessore ai servizi sociali Walter Cocco.
Nessuna comunicazione ufficiali.
Da quanto è trapelato, non sarebbe il momento opportuno, troppe scintille si son viste anche martedì sera, durante l’incontro di maggioranza riunita per discutere il Puc.
Tra Silvano Corda e il presidente della Commissione urbanistica, Nuccio Arrais, sarebbero volate parole grosse.
Tensione che non fa certo affrontare l’argomento nomina del nuovo assessore.
Al momento ci sarebbero altre priorità.
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