Si avvicina l’inizio della nuova fase sportiva nella piscina comunale e non mancano certo le preoccupazioni per gli atleti e la Promosport, all’indomani della sentenza del Consiglio di Stato che dà ragione alla Promogest, esclusa dalla gara, perché non aveva presentato la fideiussione definitiva, requisito non richiesto dall’appalto, bandito sei anni fa.
“Nel rispetto della sentenza, chiediamo solo di portare a termine il nostro lavoro con la stagione ormai avviata – fa sapere Sesetto Cogoni, presidente della Promosport – soluzioni ce ne sono tante ci vuole la volontà di sedersi a trattare. E noi ci siamo e saremo disponibili. Posso dire che proseguirà, comunque l’attività agonistica nel nuoto come nella pallanuoto continuando il processo di crescita da tempo avviato. In tal senso per dar sfogo alle crescenti esigenze, sono stati concordati già dal mese scorso, ulteriori spazi nella piscina di Terramaini e sono stati siglati accordi con la piscina di Uta. Riteniamo di aver lavorato bene, creato posti di lavoro, sviluppato professionalità e cresciuto atleti con risultati concreti tutti elementi locali. Abbiamo investimenti in corso e visibilmente migliorato l’impianto”.
Il presidente ha rassicurato i 500 atleti che frequentano la piscina comunale in via Lombardia, lungo la strada per la comunità montana. La fase iniziata proseguirà.
Intanto, resta le preoccupazione tra i lavoratori. Hanno paura che possa chiudere, in attesa che le varie sentenze, forse sino ad arrivare al pronunciamento della Corte Europea. I dipendenti, non vogliono finire ad ingrossare le file dei disoccupati.
Questioni giudiziarie a parte, tutto lavoro per gli avvocati. Gli atleti hanno portato a casa parecchi riconoscimento, vorrebbero proseguire con serenità le attività. I risultati agonistici in questi cinque anni di allenamenti, iniziano ad arrivare. Terzo in Sardegna nella classica stagionale, campioni regionali nella Categoria Esordienti, la squadra femminile ha vinto il Campionato regionale, solo per citarne alcuni.
La sentenza di Stato che dà ragione alla Promogest, esclusa dalla gara, perché non aveva presentato la fideiussione definitiva, requisito non richiesto dall’appalto, bandito sei anni fa.
La commissione tecnica comunale che allora valutò la documentazione, affidò la gestione della piscina alla Promosport. Il ricorso al Tar gliela dà vinta. Ma il Consiglio di Stato, ribalta la sentenza del Tribunale amministrativo e dà ragione alla Promogest. I futuri passi? Li valuteranno i legali, al rientro dalle ferie.
E gli atleti, incrociando le dita, si preparano ad avviare la nuova fase della stagione sportiva.
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