Se va bene, potrebbero subire ritardi i lavori del primo lotto per la messa in sicurezza del rio San Girolamo e Masone s’Ollastu. Gli abitanti di Rio San Girolamo e di Frutti d’Oro sono preoccupati. Non vogliono che per una inesattezza possano essere addirittura bloccati. In Conferenza dei servizi è stato posto come problema vincolante e la Regione ha parlato del problema di un bene identitario da delocalizzare.
Nell’incontro istruttorio ma non decisivo che si è tenuto mercoledì all’Assessorato regionale all’Urbanistica il problema della tutela del centenario albero è stato messo nel grande tavolo ovale. Capoterra era assente, ma in mattinata gli uffici hanno lavorato per capire esattamente dove si trovi l’eucaliptus.
I tecnici stanno svolgendo dei sopralluoghi per verificare se l’albero secolare sottoposto a vincolo come bene inestimabile protetto dal Piano paesaggistico regionale interferisca con l’opera.
“È importante che i lavori inizino al più presto – dice il Sindaco Francesco Dessì – in tutti i casi, sono fiducioso che i tecnici risolveranno il problema al più presto. Adesso gli specialisti ci stanno lavorando e sono certo che a breve arrivi la soluzione”.
Il presidente della Commissione Lavori pubblici, Efisio Demuru aggiunge: “Mi auguro che gli uffici preposti, qualora sia verificato questo impedimento, sappiano trovare le giuste soluzioni per velocizzare l’iter burocratico. L’opera di messa in sicurezza del rio San Girolamo e del Masoni s’Ollastru è un intervento, atteso da tutti i cittadini e dall’Amministrazione comunale”.
Per Giacomo Mallus, che ho svolto una ricerca sulla storia della trasformazione della piana di Capoterra, in particolare sulla storia della azienda agricola di Su Loi e sull’argomento ha scritto un volume: “La Nostra Storia” con Elio Spadaccino, Maria Luisa Gentileschi e Carla Cancellieri. Descrivono la velocissima trasformazione del borgo di Su Loi incominciando dalla azienda agricola Cardile sino ad arrivare al dio mattone degli anni ’60 che ha tirato su le prime lottizzazioni.
Quindi conosce la storia del territorio e ci tiene a puntualizzare: “Se ne accorgono ora che i 3 alberi storici sono nel nostro Comune. Sono illustrati nel libro: “Grandi alberi in Sardegna” di Siro Vannelli, forse il più grande botanico che la Sardegna ha avuto, deceduto recentemente. I tecnici stanno verificando con i progettisti questa interferenza. Dai dati riportati nel Puc e nelle tavole dei beni storici culturali non risulta. L’albero non sembra essere quello descritto nel testo”.
Quindi, secondo le tavole si tratterebbe di un errore. Piuttosto, il vero problema è il pozzo di approvvigionamento idrico a Torre degli Ulivi, si trova proprio in mezzo al fiume. Ma questo già si sapeva e lì sarà realizzata una sorta di isola, per non delocalizzare il pozzo.
Una cosa è certa, gli interventi devono iniziare i primi mesi del prossimo anno. Ogni ritardo sarà accolto come una tragica notizia. Il territorio martoriato dalla alluvione e i residenti che hanno vissuto il dramma della furia dell’acqua non ce la fanno più ad attendere i tempi biblici e gli iter burocratici infiniti.
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